15/12/2010
Impegno comune della parti sociali per valorizzare le tratte marittime verso il porto di Cagliari
Impegno comune della parti sociali per valorizzare le tratte marittime verso il porto di Cagliari.

CGIL CISL UIL e CONFINDUSTRIA, nell’ambito del protocollo di Governance nel quale sono stati evidenziate alcune priorità, tra le quali quella della continuità territoriale per le merci, hanno discusso di un progetto predisposto dall’associazione degli industriali, per valorizzare e rilanciare le tratte marittime verso Cagliari, sfruttando gli incentivi dell’ECO BONUS.
E’ ben noto che oltre il 50% delle merci che sbarcano nei porti del Nord Sardegna hanno come destinazione finale il Sud della Sardegna e in particolare la Provincia di Cagliari. Tale dato era già emerso nel corso di un convegno tenuto al CREL nel 2006, ma era impossibile applicare gli incentivi alle tratte Genova Cagliari e Livorno Cagliari in quanto non alternative a percorsi stradali. Il Governo di allora e l’interpretazione adottata tagliava e taglia fuori di fatto la Sardegna da questi incentivi. In realtà l’incentivo si potrebbe applicare solo alla tratta Olbia o Portotorres Cagliari ma dal punto di vista pratico non sono tratte utilizzabili.
Gli inconvenienti messi in rilievo dallo studio elaborato dalla CONFINDUSTRIA (vedasi allegato) sono molteplici dal punto di vista dei costi soprattutto ambientali e relativi alla sicurezza. Viaggiano centinaia di TIR sulla “Carlo felice” diretti verso il Sud Sardegna e questo costituisce un pericolo. Lo studio mette in evidenza il negativo impatto ambientale e la produzione di CO2: per assorbire la produzione di anidride carbonica emessa ogni anno dagli automezzi che attraversano l’isola, sarebbe necessario piantare 3.690.000 alberi. Per non parlare della sicurezza: basti ricordare che sui 40 morti sul lavoro all’anno, la metà accade sulle strade, con costi sociali enormi.
Ci sarebbero quindi solo vantaggi per un’idea che è utile non solo per la provincia di Cagliari ma per l’intera Isola.
Si è quindi concordato di attivare iniziative sia verso il Governo ed il Parlamento (per questo occorre bilanciare anche delle risorse) che nei confronti della Regione Sarda: a questo scopo si chiederà un incontro con l’assessore ai trasporti.
Tra l’altro si consideri che la Sardegna reclama, per la vertenza sulla compartecipazione alle entrate, circa 1,6 miliardi di euro al netto dei costi sanità, trasporto pubblico locale e continuità territoriale che sono a carico della regione Sarda. Una quota di queste risorse potrebbe essere destinata a favorire la continuità delle merci con vantaggi per tutti.
Nota a cura della Cisl di Cagliari