16/12/2010
A rischio migliaia di precari nella Pubblica Amministrazione: tra di essi I 1800 interinali dell'INPS.
LA CRISI DIMENTICATA: IL TAGLIO DI MIGLIAIA DI PRECARI NELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE

Le segreterie nazionale di FeLSA CISL, NIdiL CGIL, UIL CPO denunciano la grave situazione che
sta per verificarsi, e in alcuni casi si è già verificata, in relazione al taglio del lavoro precario presso
la Pubblica Amministrazione previsto dalla manovra di bilancio varata a luglio (decreto n. 78/2010
convertito in legge n. 122/2010). Le OO.SS. ricordano che il ricorso al lavoro atipico nella PA è
figlio del blocco del turn over nelle amministrazioni e del mancato adeguamento, attraverso
pubblici concorsi, delle piante organiche degli enti, come più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali di settore.
Adesso tali lavoratori chiamati a svolgere un lavoro, spesso ordinario e strutturale negli enti, utile perché produce servizi necessari ai cittadini e alle imprese, vengono cancellati con un colpo di spugna per contribuire al ripiano dei conti pubblici.
Questa vera e propria crisi, che non riguarda l'industria ma servizi resi ai cittadini presso enti
previdenziali e ministeri da parte di migliaia di lavoratori, è una crisi dimenticata e nascosta.
Sarà per la natura temporanea dei contratti di questi lavoratori, che li rende meno forti e visibili, che
davvero la loro situazione è rimasta finora un pò sottotraccia.
FeLSA NIdiL CPO chiedono al Parlamento e alle forze politiche di sospendere il taglio
previsto nella manovra di luglio che riduce, assieme al lavoro, servizi essenziali e strutturali
delle amministrazioni pubbliche resi ai cittadini e alle imprese; un taglio che comporterà
comunque un costo in termini di sostegno al reddito e di ammortizzatori sociali previsti dalla
legge e in termini di ulteriori spese per interventi che potranno essere messi in campo dalla
bilateralità di settore.
Le OO.SS. chiedono alle segreterie nazionali e alle rappresentanze sindacali dei lavoratori pubblici
FP CGIL, FPS CISL, UIL PA di sostenere la vertenza dei lavoratori in somministrazione e di
adoperarsi presso gli Enti per evitare il più possibile danni al lavoro e ai servizi pubblici connessi.
IL CASO INPS
La vicenda socialmente più grave dal punto di vista numerico è quella specifica che riguarda i
lavoratori dell'Inps, ad oggi quasi 1800 persone, la maggioranza delle quali da diversi anni occupati
nelle sedi dell'Istituto di tutta Italia con contratti di somministrazione di lavoro attraverso varie agenzie per il lavoro. Questi lavoratori sono spesso adibiti negli uffici dell'Inps a funzioni ordinarie e strutturali di lavoro, tanto che la loro mancata presenza non potrà far altro che rallentare, quando non sospendere, l'iter di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell'Istituto.
Il paradosso è che spesso questi lavoratori si occupano di lavorare e liquidare prestazioni di cassa
integrazione, disoccupazione per lavoratori impiegati in aziende in crisi, come pure le invalidità
civili delle persone diversamente abili; ancora più paradossale è che l’attuale spesa che Inps
sostiene per far lavorare questi lavoratori sarà non molto distante da quella che potrebbe sostenere
con l’erogazione di disoccupazione ordinaria per ciascuno dei 1800 lavoratori ...
Il taglio, quindi, avrà effetti negativi anche su tutti i lavoratori già in difficoltà e sui pensionati
in attesa di risposte dall'Istituto.
Le OO.SS. e i lavoratori riuniti in assemblea il 4 dicembre 2010 alla presenza delle rappresentanze
sindacali interne dell’Inps, che hanno espresso solidarietà e sostegno alla vertenza in corso,
dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori e chiedono:
 la proroga dei contratti in scadenza a dicembre parificandoli per tutti alla data del 31 marzo
2011;
 la salvaguardia di tutti i posti di lavoro in somministrazione tuttora attivi presso l'Istituto,
attraverso la modifica del decreto 78/2010.
FeLSA NIdiL CPO mettono in guardia fin d'ora dal possibile uso, in sostituzione dei contratti
in somministrazione, di forme di lavoro "spurie" ed elusive che riducano tutele e diritti dei
lavoratori; le OO.SS ostacoleranno in ogni modo tali soluzioni e sollecitano un controllo in tal
senso da parte delle rappresentanze dei lavoratori pubblici.
FeLSA NIdiL CPO, in raccordo con le OO.SS del lavoro pubblico FP CGIL, FPS CISL, UILPA, si
adopereranno ad ogni livello perché i direttori provinciali e regionali dell'Istituto nonché i comitati
provinciali e regionali Inps e il Civ nazionale chiedano la proroga dei contratti e la sospensione
delle norme di taglio previste nella manovra di luglio, evidenziando la conseguente riduzione dei
servizi, e affinché siano previsti meccanismi di riconoscimento del lavoro effettuato in eventuali
concorsi banditi dall'Ente.
FeLSA NIdiL CPO hanno chiesto un incontro all'agenzia per il lavoro Tempor per discutere la
situazione odierna e i futuri sviluppi della stessa.
A sostegno delle richieste di cui sopra le OO.SS. decidono il seguente programma di mobilitazione:
 iniziative, da realizzare nelle prossime settimane di dicembre in raccordo alle
rappresentanze interne dei lavoratori pubblici, per sensibilizzare l'opinione pubblica
attorno al problema della riduzione del lavoro e dei servizi attraverso:
o volantinaggi davanti alle sedi Inps interessate dai tagli destinati all'utenza e
alla cittadinanza;
o presidi da tenersi, indicativamente, lunedì 20 dicembre 2010 presso le
Prefetture e da realizzarsi anche con iniziativa di sciopero decisa a livello
territoriale;
 sciopero nazionale con manifestazione dei somministrati da realizzare, nel caso in cui
non si avessero risposte positive, indicativamente tra la fine di gennaio e inizio
febbraio 2011.
Le segreterie nazionali
FeLSA CISL NIdiL CGIL UIL CPO