18/12/2010
Manifestazione sulla vertenza entrate: cinquecento delegati sotto il palazzo del Consiglio Regionale.
Il 17 dicembre, circa cinquecento lavoratori e pensionati hanno manifestato sotto il Consiglio regionale della Sardegna per sollecitare risposte sulla vertenza entrate e per la rinegoziazione del patto di stabilità.
E' solo l'antipasto di una manifestazione ben più grande che è già programmata per il 21 gennaio prossimo, se non dovessero esserci risposte dal Governo e dalla Regione Sarda.
Un Governo che si rifiuta di riconoscere quanto conquistato dai sardi con la manifestazione romana del 1 dicembre 2005 e con l'accordo con il Governo Prodi del 2006 sull'attuazione degli articoli 8 e 9 dello Statuto Sardo che prevede una diversa compartecipazione della Sardegna alle tasse incassate in Sardegna.
Ma tra le rivendicazioni c'è anche la questione che riguarda l'utilizzo delle risosre finanziarie per il fondo aree sottoutilizzate e la mancata rinegoziazione del patto di stabilità.
Si tratta di questioni vitali per lo sviluppo dell'Isola, attanagliata da una crisi senza precedenti, dall'aumento delle povertà e da tassi di disoccupazione e di utilizzo nella CIG e mobilità in deroga di altissimo livello.
La Sardegna, dice il documento, non può essere privata di risorse che sono sue e che sono necessarie per attutire l'impatto della crisi e dare concrete risposte alle politiche del lavoro e a quelle sociali.
Il sit in, conclude il documento (in allegato), è dunque un importante momento di lotta dei lavoratori e dei pensionati che però non sa rà fine a se stessoi se non ci saranno risultati adeguati e se la Regione non metterà la sua forza, insieme alle parti scoiali ed al sindacato, per costringere il Governo a rispettare quanto concordato.