11/01/2011
Vertenza Mirafiori: informativa del sindacato dei metalmeccanici della Cisl.
Anche a Mirafiori è stato raggiunto un accordo che garantisce
l'occupazione (circa 15000 posti con l'indotto), con prospettive di crescita, aumenta le retribuzioni e prevede un investimento di un miliardo di Euro.
I punti di merito contestati dalla FIOM, i cosiddetti presunti diritti violati sono:
 Malattia
La Fiat, dopo 12 mesi dall'avvio della Joint Venture, potrà non pagare i primi due giorni di malattia (previo verifica della Commissione paritetica azienda-sindacati) a quei lavoratori che effettuano più di due assenze fino a 5 giorni nei 12 mesi precedenti, nel caso l'assenza segua o preceda festività, ferie o recuperi; a condizione che l'assenteismo medio sia superiore al 3,5% (6% nel 2011 e 4% nel 2012). Sono esclusi tutti i casi previsti dal CCNL e i malati terminali.
A questa normativa fa da contrappunto l'integrazione economica all'80% per le lunghe malattie, anziché il 50% attualmente previsto dal CCNL.
 Pause
A Mirafiori la pausa mensa retribuita di 30 minuti per i turnisti è rimasta all'interno del turno, mentre le altre pause, a fronte del sistema di organizzazione del lavoro Ergo-UAS, sono state ridotte da 40 a 30 minuti; i 10 minuti di pausa persi
saranno compensati con 37,42 Euro mensili.
E' stato fatto diversamente da quanto accaduto in Germania dove è stato aumentato l'orario di lavoro senza compensazione economica, o negli USA, dove a parità di orario è stata ridotta la retribuzione del 10%.
 Tregua sindacale (diritto di sciopero) Il monte ore annuo di straordinario esente da contrattazione è stato elevato da
40 a 120 ore; ciò consentirà una retribuzione più alta (8 ore di lavoro pagate 21 ore) qualora venisse richiesto di lavorare il 18° turno settimanale (il turno di notte
del sabato).
Durante lo straordinario così concordato, i sindacati firmatari si sono impegnati a non proclamare sciopero. In caso di violazione i contributi sindacali non saranno
trattenuti e non saranno versati al sindacato inadempiente; inoltre, si ridurranno le ore di permesso sindacale, garantendo solo quelle previste dalla legge.
Non è prevista alcuna sanzione o limitazione a carico del lavoratore che avesse eventualmente aderito allo sciopero.
Noi crediamo che mantenere i patti sia giusto a prescindere dalle sanzioni!
Da questa clausola nascono le note dolenti: perché le sanzioni
possono essere applicate solo ai sindacati firmatari e non alla Fiom, che potrebbe dichiarare lo sciopero dello straordinario senza subire conseguenze.
Perché l'assenza di regole in Italia, consente a chi non firma, anche se in minoranza, sia per numero d'iscritti e perfino con il voto dei lavoratori, di poter
godere dei risultati degli accordi senza alcun onere.
Per ovviare a questo problema la Fiat ha deciso di costituire nuove società (newco), di uscire da Confindustria e dal CCNL e di reintrodurre le RSA, che
prevedono per legge, che a essere rappresentate sono esclusivamente le organizzazioni firmatarie del contratto.
Siamo per modificare queste scelte che non ci piacciono, ma per
farlo dobbiamo dare risposte concrete alle necessità che ha la Fiat di mantenere gli impegni assunti con i soci e il governo americano, di garantire l'investimento, la produzione e la produttività.
Per questo abbiamo introdotto, attraverso le deroghe e la definizione del settore, la possibilità di ricomprendere nel CCNL di Federmeccanica, gli accordi
Fiat.
Non basta: CHIEDIAMO UNA NORMATIVA SULLE REGOLE CHE PREVEDA CHE GLI ACCORDI FIRMATI DALLA COALIZIONE SINDACALE MAGGIORITARIA SIA APPLICABILE ANCHE PER I SINDACATI NON FIRMATAR I; in linea con quanto concordato
unitariamente (anche con la CGIL) nel 2008 e bocciato anche allora sempre dalla Fiom.
Già, perché la Fiom ha presentato, da sola, una propria proposta di
legge, che affida esclusivamente al referendum l'approvazione degli accordi, salvo poi considerarlo illegittimo se le da' torto. Ma oltre ai NO quale alternativa propone la Fiom per garantire risultati migliori
di quelli ottenuti se non la protesta fine sé stessa?
Per garantire l'occupazione, insieme alla Fiom abbiamo firmato in migliaia di
aziende accordi peggiori, perché, oltre al resto, riducono la retribuzione; allora
perché questa drammatizzazione del contratto Fiat se non per farne una strumentalizzazione politica?
Se avesse firmato anche la Fiom probabilmente non ci sarebbero le
newco, certamente la Fiat non sarebbe uscita dal CCNL e non avrebbe reintrodotto le RSA.
Parlando di difesa dei diritti (seppure gli accordi Fiat non li toccano ma ridefiniscono solo le tutele) la Fiom perde di vista uno dei diritti più importante: quello al lavoro.
DI FRONTE ALLA REALTÀ CHE CAMBIA BISOGNA ADEGUARE LE
RISPOSTE, MANTENENDO I DIRITTI E CONIUGANDO GLI STESSI VALORI,
ALTRIMENTI IL CAMBIAMENTO CI TRAVOLGE TUTTI E CON NOI
TRAVOLGE DIRITTI E VALORI.