02/09/2005
Previdenza complementare: confronto con Governo
Oggetto: confronto del 31 agosto 2005 fra il Governo e le parti sociali sullo schema di decreto legislativo in materia di previdenza complementare

Circolare confederale firmata da Pierpaolo Barett

Dopo le ferie estive il dibattito sulla previdenza complementare è entrato nella sua fase più calda. Ieri pomeriggio, infatti, si è svolto l’annunciato incontro fra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, On. Roberto Maroni, e le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro..
Aspettavamo che il Governo, dando seguito alle dichiarazioni di apertura del Ministro delle scorse settimane, entrasse nel merito dello schema di decreto legislativo, accogliendo le proposte emendative contenute nel documento inviato unitariamente dalle 22 sigle sindacali e datoriali il 1° agosto u.s..

Si è trattato, invece, di un ulteriore incontro interlocutorio nel quale il Ministro Maroni ha confermato una disponibilità positiva ma generica ad accettare tutte le osservazioni emendative di carattere ordinamentale da noi formulate, con particolare riferimento alla valorizzazione del ruolo della contrattazione collettiva nella promozione della previdenza complementare.

Vi ricordiamo che i nostri emendamenti sono finalizzati a modificare lo schema di decreto per regolare in modo chiaro e trasparente il meccanismo di funzionamento del “silenzio – assenso”, arginare la portabilità del contributo del datore di lavoro verso forme pensionistiche non promosse dalla contrattazione collettiva, migliorare gli strumenti di governance delle forme pensionistiche non negoziali nel tentativo di dotarle di modalità di rappresentanza e di partecipazione dei lavoratori aderenti più efficaci. Nel documento presentato dalle parti sociali al Governo si ribadisce che il contributo del datore di lavoro deve rimanere nella piena disponibilità della contrattazione collettiva, alla quale spetta di regolarne modalità e destinazione.

Il Governo si è impegnato ad inviarci uno schema definitivo del decreto legislativo per i primi giorni della prossima settimana, in modo da consentircene la visione in vista dell’ultimo incontro con il Governo che si svolgerà, probabilmente, giovedì 8 settembre o venerdi 9 settembre p.v..

In quell’occasione il Ministro Maroni si è anche impegnato ad illustrarci le modalità di intervento e di sostegno per l’accesso al credito delle imprese (con particolare riguardo a quelle di dimensione medio – piccola) che sono state elaborate dall’ABI.

Il nodo ancora non sciolto per il Governo riguarda, infatti, l’individuazione dei meccanismi di compensazione per le imprese al conferimento del TFR verso le forme pensionistiche complementari. Allo stato attuale, infatti, il Governo non ha ancora individuato risorse finanziarie sufficienti per l’attuazione della legge 243/04, nella parte in cui subordina l’applicazione del silenzio – assenso all’assenza di oneri per le imprese.

In ogni caso, bisogna, però, far presto: il rischio è che con il passare delle settimane, il “muro contro muro” delle parti sociali contro la lobby del sistema assicurativo spinga questo Governo, anche per ragioni elettorali, a ritirare la sua proposta, lasciando il settore della previdenza complementare in uno stato irrisolto. Dopo l’atteggiamento spavaldo e indifferente dei mesi scorsi, il Governo ha, infatti, finalmente compreso che senza il contributo delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, il sistema di previdenza complementare non potrà decollare.

Le ricadute di tutto questo sul piano delle aspettative sociali potrebbero essere gravissime: sia per le imprese, che non possono pretendere l’apertura di un confronto di merito vero sulla riduzione del costo del lavoro senza un sistema di welfare adeguato ed efficiente in tutte le sue componenti; sia per i lavoratori, soprattutto per quelli più giovani, per i quali il ridimensionamento delle attese pensionistiche si è già verificato a partire dall’entrata in vigore della legge “Dini”; sia, infine, per l’economia italiana che pure attende un ritorno positivo dallo svilupparsi di una sistema di previdenza complementare efficiente, trasparente e partecipato.

In tale quadro ci siamo riservati di esprimere una valutazione solo di fronte al testo che ci verrà presentato.

Vi ricordiamo che la delega prevista dalla legge 243/04 scade il 6 ottobre p.v., il che rende la prossima fase oggettivamente conclusiva.

Vi terremo, come sempre, informati degli sviluppi del confronto in atto.