15/01/2011
Referendum Mirafiori: vince il SI con 2736 voti (54,1%). Marchionne non ha più alibi.
Si è concluso nella notte lo spoglio delle schede relative al referendum sull'accordo alla Fiat di Mirafiori.
Prevalgono i si, in un referendum che ha visto un'altissima partecipazione di operai e impiegati, con una percentuale di oltre il 96%. I favorevoli all'accordo sono stati 2736 (percentuale 54,1%) contro 2325 pari al 45,9%.
E' un risultato importante che sventa la minaccia di Marchionne di portare la produzione altrove e consente di mantenere l'investimento di 1 miliardo a Torino. Sono così garantiti 15000 posti di lavoro tra diretti e indiretti.
Moltissimi i commenti e le dichiarazioni dei protagonisti.
Bonanni: ''Importante la vittoria dei SI per il lavoro e per sanare le divisioni"

''La vittoria dei SI al referendum di Mirafiori anche tra gli operai e non solo tra gli impiegati e' un fatto inequivocabile ed importante. Nessuno può metterlo ora in discussione. Adesso lavoriamo per sanare le divisioni''. E' il commento del Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che esprime così grande soddisfazione per il risultato ottenuto questa notte nello stabilimento torinese dove, dopo circa 9 ore di scrutinio, il responso delle urne ha stabilito che Mirafiori deve "vivere".
"Dopo tantissimi anni - prosegue Bonanni -e' la prima volta che si vince un referendum a Mirafiori su materie di flessibilita', nonostante l'estrema politicizzazione, le minacce e le provocazioni di questi giorni. Da alcuni la vicenda di Mirafiori e' stata utilizzata con cinismo per discutere del futuro delle aggregazioni politiche piu' che per garantire l'occupazione e lo sviluppo dello stabilimento. La vittoria chiara del si' e' la risposta di chi ha scelto con senso di responsabilita' il lavoro piuttosto che l'incertezza per il futuro e la confusione. Siamo contenti che sia prevalso il buon senso e la ragionevolezza. Questo voto e' certamente un bene per Torino, per tutto l'indotto e rappresenta un segnale positivo per tutto il sistema-paese perche' vuol dire che in Italia si puo' investire nonostante tutti i profeti di sventura. Spero che adesso tutti abbassino i toni e si impegnino a rispettare la volonta' dei lavoratori, ritrovando le ragioni del dialogo e dell'unita' all'interno dello stabilimento. La Cisl lavorera' per questa prospettiva. Siamo convinti che l'importanza e la qualita' dell'investimento della Fiat a Mirafiori servira' a sanare la frattura e le divisioni tra i lavoratori. Una frattura non voluta dalla Cisl e dai sindacati che avevano firmato l'accordo, ma provocata dalla scelta irresponsabile della Fiom e dall'atteggiamento discutibile da tifoseria portato avanti in queste settimane da alcuni giornali e televisioni. Noi per quel che ci riguarda utilizzeremo questo risultato con la pacatezza e le fermezza che abbiamo sempre avuto. E chiediamo che da questa esperienza le forze politiche, il sistema mediatico e, buona parte della classe dirigente, facciano proprio il senso di responsabilita' dimostrato dai lavoratori di Mirafiori. Il paese sta vivendo un momento grave - conclude Bonanni - e bisogna ricreare le premesse per il futuro benessere''.
Sul risultato ottenuto dai SI a Mirafiori si è espresso in una nota anche il Segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra ritenendolo "molto importante anche perché si è svolto in un clima di grande tensione, in cui i sostenitori del no non hanno esitato a distorcere i contenuti dell'accordo sindacale, facendolo falsamente apparire come lesivo dei diritti e della dignità dei lavoratori. La CISL - ha proseguito Sbarra -si è battuta con coraggio per ristabilire elementi di verità, sottolineando l'importanza strategica di un investimento in grado di rilanciare, con nuovi modelli, uno stabilimento altrimenti destinato ad un declino certo ed inesorabile. Abbiamo anche sottolineato che la nostra tenace volontà di negoziare con la Fiat è riuscita in realtà a costruire le basi per un nuovo modello di relazioni industriali, in cui i lavoratori sono più coinvolti, più partecipi, meglio pagati. Come a Pomigliano, la nostra assunzione di responsabilità, di fronte ai lavoratori ed all'opinione pubblica, ha alla fine prevalso. Il progetto Fabbrica Italia, che rilancia in Italia l'intera filiera dell'auto, oggi appare molto più concreto e vicino, con l'approvazione dell'accordo che ne delinea le condizioni di fattibilità". " Da questo risultato oggi ripartiamo, convinti - conclude Sbarra -che solo una consapevole contrattazione degli effetti di grandi cambiamenti può assicurare dignità ed occupazione a tutti i lavoratori del gruppo Fiat".
"Con la vittoria matematica del si' al referendum, nasce lo stabilimento del futuro'' è il primo commento del segretario nazionale della Fim Cisl, Bruno Vitali. "Ora festeggia Torino, sbaglia chi pensa che Marchionne va a festeggiare a Detroit'. E' il primo referendum che vinciamo a Mirafiori da 15 anni ma - conclude il responsabile del settore auto della Fim - e' il piu' importante''.
"Siamo finalmente arrivati al punto di partenza, all'inizio di un percorso dichiara il segretario della Fim torinese, Claudio Chiarle. "Oggi come sindacato ripartiamo e dopo la trattativa dobbiamo fare in modo che l'accordo si realizzi".
''E' un risultato che l'intera comunita' torinese si aspettava, che tutte le istituzioni volevano perche' rappresenta una spinta al superamento della crisi'', dichiara Nanni Tosco, segretario provinciale Cisl di Torino che spiega come "secondo uno studio dell'Unione industriale la crescita del Pil locale che ne derivera' per i prossimi anni e' del 6-7% e la crescita in termini quantitativi sia pari a 7 mld'. "Questo accordo e' importante perche' riguarda le Carrozzerie ma anche l'indotto e altri pezzi di Mirafiori - ha poi concluso dicendosi certo "che la citta' lo sosterra' con favore e si lavorera' per gestire insieme questa fase''.
Per saperne di più:
I dati ufficiali sul referendum "www.fimcisl.it"

In allegato il testo dell'accordo di Mirafiori.