Davanti al perdurare della crisi del Teatro Lirico di Cagliari, il sindacato confederale si ricompatta ed affronta i problemi con una riunione unitaria alla quale hanno partecipato i segretari confederali, quelle di Categoria ed una folta delegazione di rappresentanti sindacali aziendali di CGIL CISL UIL.
Sicuramente la crisi del Teatro è stata ingigantita dai tagli al fondo unico per lo spettacolo (FUS) adottati dal Governo, nonché da quelli preannunciati dalla Regione, dal Comune di Cagliari e dal ritiro della Provincia (ma forse rientra). E tuttavia il documento sottolinea le responsabilità della gestione da parte del sovrintendente uscente e dell'intero C.D.A. Proprio in un momento come questo, il Teatro è sostanzialmente decapitato: non c'è un nuovo sovrintendente, non c'è dirigenza, manca la programmazione e la progettualità per poter utilizzare anche le risosre che sarebbero disponibili. Si naviga a vista, si è preferita una politica di piccolo cabotaggio, non si sono eliminati gli sprechi e in molti casi si è buttata la croce addosso al costo del lavoro e ai dipendenti. I lavoratori sono i primi che soffrono; sono senza stipnedio da due mesi, i precari sono ormai nelle liste della disoccupazione e le prospettive sono sempre più nere.
A parere delle OO.SS. bisogna invece reagire per salvare questo grande patrimonio culturale dell'Isola e della città di Cagliari, la cui attività, se ben indirizzata, può avere dei ritorni economici importanti. E' necessario un impegno straordinario di tutti: istituzioni, forze politiche e sociali. I lavoratori non si tireranno indietro.
Per questo, come primo passo, è stata chiesta l'attivazione di un tavolo presso il comitato interassessoriale per le emergenze (presieduto dall'onorevole Cappellacci) per affrontare la crisi e rilanciare il Teatro.
in allegato il documento unitario.