Emergenza Trasporti.
La Regione, proseguendo nella politica dei tagli e dell'aumento delle tariffe, inaugurato nell'agosto scorso, ha approvato una delibera (il 30 dicembre scorso) nella quale è prevista le proroga dei servizi agli attuali gestori del trasporto pubblico locale (CTM, ARST), ma dopo un periodo transitorio di tre mesi, prevede anche dei forti tagli che porteranno inevitabilmente ad una riduzione della qualità dei servizi, con il rischio di vedere messi in pericolo anche i posti di lavoro dei dipendenti. Anziché investire sul trasporto pubblico per ragioni di sicurezza, ambientali e offrire servizi alle fasce più deboli della popolazione studenti, lavoratori, pensionati, disabili) la Giunta regionale procede a tagli.
A rischio sono anzitutto i servizi dell' AMICO BUS, progetto sperimentale attuato nell'area vasta di Cagliari che ha dato risposte interessanti alla richiesta di mobilità da parte dei disabili ed i servizi di trasporto (pubblico e privato) verso le zone industriali di Macchiareddu e Sarroch. Ma complessivamente viene penalizzata la mobilità urbana verso i luoghi di lavoro. Tariffe più alte e meno chilometri questa è la proposta della Giunta regionale: il contrario di quello che servirebbe. Già nell'agosto scorso e in gennaio la CISL e la FIT sono intervenute sulla stampa locale per protestare contro questa politica. Ora si è passati ad una fase di confronto, cercando anche alleanze nelle istituzioni (Provincia) e nelle parti sociali (CONFINDUSTRIA) per salvaguardare i servizi in essere.
Il primo incontro con il presidente della commissione Trasporti, della Provincia, Luca Mereu, è servito per concordare una linea d'azione comune e trovare la giusta alleanza perché i tagli si indirizzino verso gli sprechi e non verso i servizi per la fasce più deboli. Si tratterà di costruire una proposta provinciale sulla mobilità e sui trasporti. Successivamente ci sarù un incontro con l'assessorato regionale ai trasporti e poi il tavolo di Governance con la CONFINDUSTRIA.
Obiettivo mantenere i servizi di trasporto verso le zone industriali per la loro utilità, a prescindere dai costi sostenuti, e non abolire il servizio di AMICO bus.
Naturalmente l'obiettivo è anche quello di mantenere inalterata la forza lavoro e incentivare il traporto pubblico locale.