Pubblica amministrazione.
Cisl e Uil: priorità è fare gli accordi.
Cisl e Uil hanno avuto ragione e, ancora una volta, lo hanno dimostrato con i fatti. L'intesa sul pubblico impiego, sottoscritta a Palazzo Chigi, rimette al centro del confronto con il Governo la contrattazione, avvia la stagione della riforma del modello contrattuale e rafforza il ruolo del sindacato che pensa solo a una cosa: la tutela dei lavoratori. "Abbiamo chiuso una lunga stagione di discredito e di attacchi da parte della politica e dei mass media nei confronti dei lavoratori del pubblico impiego - ha detto Raffaele Bonanni aprendo, ieri a Roma, l'incontro degli esecutivi delle categorie di comparto di Cisl e Uil - abbiamo avuto ragione con la fermezza, la pazienza e la forza delle nostre proposte". L'accordo raggiunto blocca i pericolosi meccanismi che erano stati introdotti della cosiddetta legge Brunetta a partire dai tagli alle retribuzioni e alle "pagelle" ai lavoratori in tutti i comparti. E poi c'è la conferma che i risparmi della pubblica amministrazione verranno riversati, a partire dal gennaio 2011, sulla contrattazione di secondo livello. Lo confermano anche i segretari generali Cisl e Uil della Funzione pubblica, della Scuola e della Ricerca che sono intervenuti all'incontro. Ora, però, Cisl e Uil lanciano la "fase due" dell'azione sindacale: un'iniziativa forte per far conoscere gli "ottimi" contenuti dell'intesa in tutti i luoghi di lavoro. Non ultimi in quegli enti locali, comuni e regioni che, finora, si sono sottratti al confronto. La condivisione della strategia dell'azione sindacale portata avanti dai firmatari dell'intesa viene accentuata da Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, nelle conclusioni dell'incontro. "Noi siamo il sindacato che usa la testa, che sa cosa vuole e sa come portare a casa i risultati - ha spiegato - questa intesa indica la strada per i prossimi anni per salvaguardare l'occupazione nella pubblica amministrazione e per fare in modo che, quando si parlerà di produttività ed efficienza, le nostre controparti parlino con noi". Tutto il resto è politica. Non è fare sindacato. E anche sui rapporti con la Cgil, Cisl e Uil sono d'accordo. "Noi abbiamo risolto un problema, non vorrei che per qualcuno fosse più importante non risolverlo - ha spiegato Bonanni - Ognuno fa quello che vuole, è sempre stato così e così sarà. Non è un dramma se si è in disaccordo".