CISL DAY
Bonanni: "Non bastano le mezze misure per una vera riforma e il rilancio del Paese”
"La scossa che il governo ha deciso di dare all'economia attraverso le misure annunciate in questi giorni è un piccolo segnale di fronte a un Paese in ginocchio che ha bisogno di iniziative più corpose. A Berlusconi diciamo chiaro: non se la può cavare con quattro normette per il rilancio". E' quanto sostiene il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, oggi al Mediolanum Forum ad Assago (Milano), in occasione del Cisl day, la giornata nazionale di mobilitazione promossa dal suo sindacato con diverse assemblee in tutte le regioni d'Italia per richiamare l'attenzione di Governo e Istituzioni locali sulle urgenze del paese. "La scossa che noi chiediamo si puo' ottenere solo attraverso un impegno deciso e una cooperazione molto piu' diffusa. Al contrario il Governo incentiva litigi, l'opposizione rincorre litigi e c'è una classe dirigente, a partire dal Governo, che non sta assicurando governabilità. Ma non si salva un paese attraverso le contrapposizioni, i veleni. Non e' un gioco di societa'. C'e' un degrado morale e una carenza di impegno che non ci piace. La politica deve mobilitarsi, il governo deve dimostrare di aggredire le vere questioni che attanagliano il Paese. La nostra parola vale molto e la useremo come una frusta. Occorre fare molto di più. A questo noi rispondiamo come stiamo facendo oggi a Milano e in tutta Italia, mobilitandoci per rimettere al centro dell'attenzione le questioni più importanti sulle quali lavoratori, cittadini e pensionati aspettano risultati". Incidere fiscalmente sui consumi e frenare la spesa pubblica, la cura che propone Bonanni. "In tutto il Paese oggi chiediamo di revisionare potentemente le entrate ma anche le uscite. Serve un'azione forte che alleggerisca le tasse a lavoratori e pensionati, che pagano anche per coloro che non le pagano. Ecco perche' chiediamo di spostarle sui consumi, in modo tale che chi e' ricco spenda di piu', paghi di piu'. Ma non basta - ha subito aggiunto. Chiediamo anche che si metta freno alla spesa pubblica che e' fuori controllo. Troppi livelli amministrativi, troppi livelli istituzionali, troppo alti i costi della politica. Se non si interviene, non avremo risorse e soprattutto avremo una impalcatura che serve solo a frenare se stessa, tanto che tutti questi poteri non fanno altro che elidersi a vicenda. Questa e' la realta'. E' su questi temi che le forze politiche dovrebbero concentrarsi, ma non lo fanno. Occorre invece che tutta la classe dirigente si occupi dei problemi del Paese. I politici debbono garantire la governabilita' essenziale, quella governabilità che si ottiene in tutti i paesi responsabili a partire dalla Germania''.
Alla base della piattaforma sindacale che la Cisl presenta oggi in tutte le regioni: l'utilizzo tempestivo di tutte le risorse disponibili per realizzare gli investimenti pubblici; un'efficace azione di stimolo e coordinamento da parte del Governo con le Regioni finalizzata ad investire per i prossimi 4 anni l'equivalente di almeno un punto di PIL all'anno, così da irrobustire la ripresa in atto; l'estensione, anche per il 2011, degli ammortizzatori sociali per tutte le aree di crisi e i lavoratori coinvolti dalla CIG, puntando a realizzare con maggiore efficacia le politiche attive del lavoro per il reimpiego dei cassintegrati e per promuovere in particolare il lavoro dei giovani e l'occupazione femminile, attraverso l'incentivazione dell'apprendistato e del part time; la realizzazione in tutti i territori di accordi sindacali per favorire le politiche per il lavoro e gli esiti positivi delle crisi aziendali e settoriali; l' avvio nel 2011 della riforma fiscale che realizzi la riduzione del carico fiscale per le famiglie, i lavoratori e i pensionati combattendo con strumentazioni adeguate l'evasione fiscale e spostando parte del prelievo fiscale sulle rendite, a partire da quelle finanziarie e sui consumi pregiati.