Aule sporche e incustodite? Facile dare la colpa ai bidelli
SCUOLA
Polemiche dopo l'intervista del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, alla trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa, sullo stato della scuola italiana e in particolare sulle affermaizoni che, in Italia, nonostante ci siano "più bidelli che carabinieri", gli istituti "non sono puliti".
A conti fatti, i collaboratori scolastici in Italia sono 132 mila divisi su 42 mila scuole mentre le caserme dei Carabinieri sono 4623. Il loro numero, per i tagli apportati dalle ultime Finanziarie, è destinato a diminuire. In pratica, in ogni scuola ci saranno poco più di due bidelli per tenerle aperte e pulirle ogni giorno. Il dato è stato sottolineato oggi anche dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: "i bidelli mancano e serve una scuola più affidabile, Gelmini si unisca a noi per ristrutturarla". Secondo Bonanni, "lo sanno tutti che molte scuole sono incustodite per mancanza di bidelli e che gli insegnanti hanno stipendi bassi. Spero che il ministro Gelmini si unisca a noi per ristrutturare una scuola più affidabile per le famiglie e per tutti noi".
Netta la dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale della Cisl Scuola.
"In Italia più bidelli che carabinieri? Ci mancherebbe ancora che non fosse così, visto che le stazioni dei carabinieri sono meno di cinquemila, mentre le sedi scolastiche sono ben oltre quarantamila. - dice Scrima - Sedi che ogni giorno vanno aperte e chiuse, ma anche tenute in ordine e sorvegliate. Sedi più o meno grandi, dalla scuoletta di montagna al grande istituto nel centro metropolitano, che assicurano a milioni di studenti, in ogni angolo del Paese, l'esercizio del diritto allo studio. A questo personale competono poi anche delicati compiti di accoglienza, vigilanza ed assistenza. Non è uno spreco la spesa che si fa per l'istruzione: è, o dovrebbe essere, un terreno prioritario di investimento, come ci ricorda oggi il Presidente della Commissione europea, Barroso". I tagli alla scuola non sono stati affatto indolori: hanno ridotto i posti in organico di percentuali che oscillano fra il 12 e il 15 per cento fra i docenti, e addirittura del 17% quelli del personale amministrativo e ausiliario, mandando per questo in affanno l'intero sistema. "Se ne convinca il ministro, e invece di spendersi in difesa dei tagli si intesti le ragioni della scuola e le sostenga con più convinzione e con più forza all'interno della compagine di governo".
Preoccupazione per le affermazioni del ministro sono state espresse dalle Associazioni datoriali Federlavoro e Servizi Confcooperative, FiseAnip/Confindustria, Legacoopservizi e le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del comparto Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltrasporti-UIL. "Siamo preoccupati per le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Gelmini, relative alla situazione degli appalti nelle pulizie delle scuole italiane - dicono - Temiamo che i lavoratori siano a rischio, nonostante il Miur in una riunione dello scorso 3 marzo, presieduta dal sottosegretario Pizza, in una ottica di concertazione, abbia chiesto a organizzazioni datoriali e sindacali di portare delle proposte da discutere in una riunione già programmata per il 22 marzo, per raggiungere dei risultati di ottimizzazione e per programmare una metodologia di gare di appalto che garantiscano la qualità dei servizi, la capacità organizzativa e finanziaria delle imprese utile a far fronte ai costanti ritardi di pagamento del Ministero, e siano coerente con le direttive europee in materia di bandi ad evidenza Europea e clausola sociale di salvaguardia dell'occupazione e dei redditi, scongiurando le procedure di licenziamento".
"Sarebbe un'azione irresponsabile da parte del ministro buttare a mare un lavoro serio che le parti stanno concertando. - aggiungono le sigle del comparto - Per parte nostra non ci lasceremo trascinare in questa irresponsabilità, questi sono tempi nei quali ognuno è chiamato a dare il proprio apporto costruttivo e non a distruggere le altrui posizioni".
(14 marzo 2011)