Politica contradditoria del Governo: mentre annuncia di voler ripristinare i Fondi per lo spettacolo, eliminando l'aumento dei prezzi dei biglietti dei cinema e dando un pò di serenità ai lavoratori ed al sindacato di categoria, che revoca lo sciopero proclamato per il 25 marzo, in realtà mette le mani nelle tasche degli italiani, aumentando le "accise" sulla benzina il cui prezzo è già schizzato in alto in maniera esponenziale.
Duri i commenti delle associazioni dei consumatori, in prima fila l'ADICONSUM, pesante il giudizio del segretario della CISL.
Giudizi appena mitigati dalla speranza che il ripristino per il F.U.S. permetta una vita migliore per il Teatro cagliaritano e per i suoi lavoratori, compresi i precari, oggi inseriti nelle liste di disoccupazione.
Le Dichiarazioni:
Bonanni
"L'aumento delle accise sui carburanti per finanziare il Fus è una presa in giro per gli italiani in un momento in cui i carburanti sono alle stelle". Lo ha dichiarato ieri il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni a margine dell'incontro svoltosi al ministero dello Sviluppo tra il ministro Romani e i sindacati sulle energie rinnovabili, commentando la decisione del governo di aumentare le accise sui carburanti. "Il Governo sta prendendo in giro gli italiani - ha ribadito - piuttosto che tagliare le accise le aumenta mentre aveva promesso di tagliarle qualora il petrolio fosse arrivato sopra i 70 dollari al barile: ora siamo molto oltre e chiediamo perciò il taglio delle accise. Stanno facendo la manomorta sui cittadini"- ha concluso.
Il Segretario della Cisl si poi espresso in merito alla necessità di "riprogrammare gli incentivi per il settore delle energie rinnovabili:"Siamo i piu' dipendenti al mondo dagli idrocarburi, con quello che ci costa in termini economici e ambientali. Il settore delle energie rinnovabili, che coinvolge 150mila persone, è un settore di grande rilevanza. E per un paese che dipende prevalentemente dagli idrocarburi, tutto ciò che va verso le rinnovabili è una benedizione. Chiediamo che non si blocchi ciò che è in itinere, di riprogrammare gli incentivi per il settore e una politica energetica a tutto tondo". Quanto alla moratoria di un anno per il nucleare decisa dal governo "siamo stanchi di tutti questi giochetti mediatici - ha detto. Occorre decidere come si sostengono le fonti alternative'' - ha concluso sollecitando il Governo in tal senso.
Faib-Confesercenti e Fegica Cisl: Aumento accise, un atto incomprensibile e antipopolare che finira' per affossare i consumi e alimentare l'inflazione"
23/03/2011 La decisione di aumentare le accise sulla benzina e' ''un atto incomprensibile e antipopolare'' che finira' per ''affossare i consumi e alimentare l'inflazione''. E' l'allarme lanciato da Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl, secondo i quali la misura ''dimostra tutta la distanza tra il Governo e il sentire comune''. ''Mentre i prezzi dei carburanti non accennano a frenare, i consumi continuano a registrare battute d'arresto,e si riaccendono pericolose tendenze inflazionistiche, il Governo - affermano le associazioni dei gestori - non trova di meglio che imporre una nuova 'tassa sul macinato' ed aggravare tutti gli indicatori che frenano una ripresa indispensabile per la vita delle famiglie e della collettivita'. A nulla valgono gli appelli, venuti praticamente da tutte le direzioni, a restituire, per l'intanto, il maggior gettito di IVA derivante dall'aumento dei carburanti fatto registrare dall'inizio dell'anno ad oggi: un maggior gettito, non previsto, che vale circa 400 milioni di euro nel breve volgere degli ultimi mesi''. ''Al contrario - proseguono - proprio mentre al ministero dello Sviluppo economico si pretende di ricercare con gli operatori del settore azioni capaci di contenere il costo dei carburanti, il Governo si rende responsabile, in modo del tutto incomprensibile, di un aumento delle accise (alle quali si aggiungera' in automatico la relativa IVA), sul modello gia' sperimentato ripetutamente dai tanto vituperati Governi della prima Repubblica. E' una logica che rifiutiamo e che riteniamo non sia sopportabile dal Paese. Ogni centesimo sui carburanti vale un movimento annuo di 360 milioni di euro''.''Siamo allibiti'' ha dichiarato Roberto Di Vincenzo della Fegica Cisl. "E' una misura che va esattamente nella direzione opposta a quanto auspicato da tutto il mondo. Ci sono le condizioni per abbassarla, anziche' aumentarla, e per attivare la norma che prevede un intervento quando il prezzo supera i 70 dollari'', afferma. La decisione del cdm, prosegue il presidente dell'associazione dei gestori che aderisce alla Cisl, ''ci lascia esterrefatti: in un momento in cui il prezzo dei carburanti e' molto alto e lo stesso governo continua a dire che bisogna intervenire, poi agisce nella direzione opposta. Di questo passo anche per la prossima vaccinazione aumenteranno le tasse sulla benzina, ma almeno - conclude - abbiano il coraggio di dirlo''.