La grave crisi del sistema produttivo sardo, l’aumento dei disoccupati, l’aumento dei
lavoratori in CIG e mobilità in deroga, l’incremento del numero delle famiglie sarde investite dal fenomeno delle nuove povertà, impongono l’adozione di misure
straordinarie ed efficaci da parte della Regione e del Governo.
Sinora le azioni della Giunta regionale si sono rivelate del tutto insufficienti e inadeguate rispetto alla gravità della situazione, mentre il Governo nazionale è
intervenuto soltanto per sottrarre risorse alla Sardegna, restando inerte e insensibile di fronte ai problemi economici e sociali dell'isola. I lavoratori, il sindacato e soprattutto la Sardegna non possono più attendere.
Nessuna delle grandi questioni che riguardano l’Isola è stata risolta, mentre il Governo
nega il dialogo ed il confronto con le rappresentanze della Sardegna.
- per una seria politica industriale
- per sbloccare i fondi FAS e riconquistare le risorse dovute alla Sardegna per realizzare una moderna rete d'infrastrutture materiali e sociali
- per rilanciare le attività e le produzioni locali nel settore primario, nelle manifatture e nei servizi
- per rilanciare lo sviluppo e la Rinascita dell'isola, e contrastare l'abbandono delle aree rurali e delle zone interne
- per un valido Piano straordinario per il lavoro
- per avviare una nuova stagione di riforme, per adeguare le nostre istituzioni e rendere più efficiente l'amministrazione regionale