03/10/2005
Relazione sul corso di formazione FLAEI del 21 settembre 2005
Corso di formazione Flaei Cagliari
Relazione sull'andamento del corso:
La Segreteria Territoriale di Cagliari ha organizzato un corso di formazione per i suoi dirigenti sindacali, che è stato esteso anche alle altre strutture territoriali della FLAEI ed alle categorie della UST di Cagliari.
Il progetto di realizzazione prevede tre moduli per gli argomenti sottoindicati, tenuti dal prof: Pietro Rutelli, docente di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni,, presso la Facoltà di Scienza della Formazione – dipartimento di Psicologia.

1.Il lavoro che cambia: evoluzione delle competenze e nuovi modelli organizzativi;
2.Inserimento lavorativo e modelli professionali: casi concreti prima e dopo la legge Biagi;
3.Come gestire lo sviluppo professionale attraverso l’azione diretta dei lavoratori.

Nel primo modulo, che si è svolto il giorno 21 settembre, dopo l'introduzione del segretario Francesco Carta e del segretario regionale Antonello Battelli, il prof. Rutelli ha incentrato la sua lezione sullo scenario degli attuali cambiamenti organizzativi, cioè sulla complessità, sulla incertezza e sulla transitorietà nelle organizzazioni attuali, nonché sulle culture organizzative tra conservazione e cambiamento.
In buona sostanza sono stati messi bene in luce quali sono i tempi del cambiamento d’impresa, le contraddizioni della transizione e le sfide del cambiamento, mettendo in risalto quali sono i valori a confronto nella contraddizione della transizione (tradizione vs innovazione; continuità vs discontinuità; stabilità vs instabilità; status vs ruolo; tecnica vs gestione; verticalità/gerarchia vs orizzontalità/interfunzionalità; individualismo vs gruppo; prodotti vs clienti; istituzione vs organizzazione).
E’ stato messo bene in luce anche il rapporto tra capi e collaboratori che dovrà utilizzare tecniche e metodologie centrate sulla responsabilità; da qui, quindi, il riequilibrio dei valori tradizionali in nuovi valori: sicurezza con responsabilità; certezza con merito; consuetudine con professionalità; stabilità con ruolo; protezione con risultato.
Sono state esaminate anche le sfide del cambiamento ed i modi con cui affrontarle:
Øla sfida della discontinuità impone la capacità di vedere ed interpretare i cambiamenti con nuovi schemi del sapere, del fare e del saper trasformare;
Øla sfida della globalizzazione presuppone che l’esperienza professionale acquisita non è sempre coerente con le nuove opportunità commerciali e gestionali;
Øla sfida dell’accelerazione impone dover lavorare stabilmente nel movimento e nel cambiamento;
Øla sfida dell’interdipendenza rende necessario il collegamento e l’integrazione per superare la transizione;
Øla sfida dell’intangibilità impone l’obbligo di incrementare il proprio sapere, di sviluppare nuove esperienze, di utilizzare le proprie doti personali e la propria cultura e di comunicare i propri valori, rendendo visibile al cliente i contenuti della qualità del prodotto/servizio.
Il Prof. Rutelli ha poi tenuto a precisare quali sono gli errori da evitare, cioè gli errori che ostacolano il cambiamento (dominare, deformare, condannare, imporre, forzare, polemizzare, ridicolizzare, parteggiare, sentenziare, dilungarsi, pontificare, tardare ecc), ed ha messo in risalto i requisiti professionali che invece favoriscono il cambiamento (prontezza, cultura, organizzazione verbale, analisi e sintesi, tolleranza e ascolto, accettazione del gruppo, capacità di integrarsi, capacità di influenzare e farsi influenzare, equilibrio emotivo, convinzione, motivazione, sense of humor, ecc).
Nella seconda parte della giornata, che ha visto anche un interessante lavoro di gruppo, si è approfondito il tema delle culture organizzative tra conservazione e cambiamento, in cui è stato focalizzato l’aspetto delle culture aziendali rispetto ai valori e comportamenti specifici.
Infatti nella cultura carismatica prevale la ricerca dell’ossequio, il rispetto dell’autorità, il bisogno di identificazione, il bisogno di appartenenza, la testimonianza di uno status, l’espressione della propria identità.
Nella cultura clientelare si riscontra l’azione paternalistica, la difesa del clientelismo, la ricerca dell’affiliazione, il rispetto della fedeltà, la personalizzazione dei problemi, la privatizzazione delle soluzioni.
Nella cultura burocratica i valori e comportamenti specifici sono il rispetto della gerarchia, l’aderenza alle norme, il rispetto dei compiti, la ricerca di sicurezza, la gestione dei dati, l’ottemperanza ai modelli.
La cultura tecnocratica ricerca il rispetto della tecnica, la ricerca dell’efficienza, lo sviluppo della competizione, la ricerca del successo, la gestione delle informazioni, l’incremento delle conoscenze.
Infine la cultura manageriale rispecchia l’assunzione di responsabilità, lo sviluppo della solidarietà, il perseguimento del risultato, la ricerca dell’efficacia dei ruoli, la gestione delle comunicazioni, lo sviluppo della competizione.
I lavori sono stati conclusi dal segretario generale della UST di Cagliari Fabrizio Carta.
Al corso hanno partecipato con grande interesse e viva attenzione numerosi dirigenti sindacali che si sono dati appuntamento per il successivo modulo che è previsto per il giorno 4 novembre del corrente anno.

LA SEGRETERIA TERRITORIALE DI CAGLIARI