07/07/2011
CISL e UIL: presidio a Roma davanti al Parlamento per cambiare la manovra economica.
CISL E UIL

Presidio davanti al Parlamento
per cambiare la manovra

Si sono riunite nella serata di martedì 5 luglio le Segreterie Confederali di Cisl e Uil per una valutazione sul recente Accordo Interconfederale Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e la contrattazione aziendale e per un esame della manovra finanziaria del Governo.
Cisl e Uil considerano molto positivamente il fatto che con l'Accordo Interconfederale del 28 giugno si sia completato in modo coerente il percorso iniziato nel 2009 con la riforma della contrattazione, definendo regole di rappresentanza condivise sia per la legittimità nella contrattazione collettiva nazionale sia soprattutto per la validità della contrattazione collettiva aziendale, anche relativamente ai punti maggiormente contrastati come le clausole di tregua e le intese modificative aziendali. Contrattazione che ora potrà trovare pieno impulso sia per realizzare intese per nuovi investimenti e occupazione sia per la redistribuzione ai lavoratori delle risorse provenienti da maggiore produttività. L'Accordo Interconfederale riveste grandissima importanza anche per aver definito un pluralismo nei modelli di rappresentanza, Rsu ed Rsa, che valorizza il ruolo associativo del sindacato e il rapporto con l'insieme dei lavoratori e, nel contempo, la decisione a maggioranza, nei casi di divergenza contro ogni anacronistico diritto di veto.

Rispetto alla manovra presentata dal Governo, Cisl e Uil, fermo restando la condivisione dell'obiettivo di azzerare il deficit pubblico entro il 2014 come indicato dalla Ue, esprimono un giudizio articolato, che da un lato apprezza la decisione di presentare la legge delega per la riforma fiscale ma dall'altro manifesta preoccupazioni sul piano dell'equità sociale di alcune misure della manovra.
In particolare Cisl e Uil richiedono al Governo e al Parlamento:

•riguardo ai pensionati, la modifica della misura socialmente ingiusta che riduce al 45% la rivalutazione rispetto all'inflazione delle pensioni da 3 a 5 volte il minimo;
•un intervento molto più forte e tempestivo per la riduzione dei costi della politica, che la manovra prevede ma dilaziona troppo nel tempo. E' necessario in questo senso un intervento immediato dei Presidenti di Senato e Camera per attuare da subito interventi efficaci al recupero di risorse; così come è altrettanto necessario un forte ridimensionamento del numero dei Ministeri ed una razionalizzazione degli uffici centrali di diretta dipendenza dei Ministri nonché di quelli periferici dello Stato;
•rispetto al Pubblico Impiego, sottoposto fino al 2013 al blocco contrattuale nazionale e del turn-over, che sia garantito il pieno esercizio della contrattazione integrativa per la redistribuzione a favore dei lavoratori delle economie di gestione, superando gli ostacoli normativi che ne impediscono l'esercizio;
•a sollecita approvazione della delega per la riforma fiscale, l'anticipazione al 2012 della tassazione al 20% delle rendite finanziarie;
•l'armonizzazione con il lavoro dipendente della contribuzione previdenziale per il lavoro a progetto e il lavoro autonomo, nell'ottica di una riforma complessiva delle varie tipologie contrattuali;
•il mantenimento delle risorse stanziate per lo sviluppo per le infrastrutture, le reti, i Fondi Europei e i Fas, prevedendo misure efficaci per una loro tempestiva utilizzazione, anche con l'esercizio dei poteri sostitutivi.
CISL e UIL ritengono necessaria una riqualificazione della spesa di Regioni ed Enti Locali che riduca gli sprechi e le inefficienze, anche attraverso l'introduzione dei costi standard non solo nella sanità, ma anche nell'istruzione, assistenza e servizi pubblici, a patto che a monte si definiscano i livelli essenziali di queste prestazioni.
Quanto alla riduzione dei trasferimenti alle Regioni ed Enti Locali, essi non devono riguardare i fondi perequativi previsti dai Decreti attuativi del federalismo fiscale.

Occorre, inoltre, ridurre i livelli istituzionali attraverso l'accorpamento dei Comuni; l'abolizione delle Province; l'obbligo a società unica consorziata nei servizi pubblici locali nei Comuni sotto i 50.000 ab.

Cisl e Uil sono impegnate al perseguimento di questi obiettivi formulando le proprie proposte e sostenendole con le necessarie mobilitazioni, in particolare con il presidio del Parlamento durante l'iter di approvazione della manovra.