21/07/2011
Report su attività della direzione provinciale del lavoro. Nonostante la scarsità delle risorse, positivi i risultati nella lotta contro il sommerso.
RIUNIONE C.L.E.S. (Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso) 20/7/2011

INFORMATIVA




Nella riunione del CLES del 20 luglio, alla quale hanno partecipato i sindacati confederali (CISL e CGIL), la Confindustria, la CNA ed i rappresentanti di INPS, Guardia di Finanza, Prefettura, Carabinieri, Agenzia delle entrate, il direttore della direzione provinciale del lavoro ha consegnato un elaborato (in allegato) che riporta alcuni dati relativi all’attività della D.P.L. in provincia di Cagliari.



Il direttore (dr.ssa Madeddu) ha evidenziato, nell’introduzione, la situazione di difficoltà vissuta dagli Uffici e dai dipendenti in conseguenza di alcuni recenti fatti di cronaca (azioni giudiziarie nei confronti di un ispettore e successiva negativa campagna di stampa e aggressione nei confronti di altri ispettori da parte di alcuni imprenditori oggetto di ispezione). Tutto ciò, unito alla difficile congiuntura economica, non rende facile l’attività svolta per reprimere il lavoro sommerso.

Da parte della dirigente è stata sottolineata l’assoluta necessità di un coordinamento tra tutte le istituzioni, del resto stabilita dalla normativa, ai fini di rendere più proficue le ispezioni.

La valutazione del lavoro è dunque positiva tendendo anche conto della scarsezza di risorse e di personale.



Attività di contrasto al lavoro irregolare.



Con sole 48 risorse ispettive a tempo pieno sono state effettuate, nel primo semestre del 2011, 1549 ispezioni, contro le 1729 del I semestre 2010. In ragione d’anno nel 2010 le ispezioni furono 3020. Delle ispezioni del 2011 sono 652 quelle che hanno verificato situazioni di irregolarità con una percentuale pari al 42%. La percentuale di irregolarità del I semestre 2010 era stata del 51% e quella dell’anno intero del 70%.

Si registra un decremento (da 2178 casi del I sem. 2010 ai 2004 del I semestre 2011) rispetto al numero di lavoratori irregolari. Fenomeno dovuto alla riduzione dell’utilizzo minore delle ore di straordinario dovuto alla crisi economica e, forse, all’utilizzo di forme di contratto alternative.

Inferiore anche il numero dei lavoratori immigrati irregolari passati, sempre nel raffronto tra I semestre 2010 e 2011, da 561 a 358.

Delle 1549 ispezioni, 980 sono state effettuate nel terziario per 7898 lavoratori, 372 nell’edilizia (557 lavoratori), 177 nell’industria (1073 lavoratori) e 20 in agricoltura (73 lavoratori).

I lavoratori irregolari sono stati riscontrati in questo proporzione: 1421 nel terziario, 365 in edilizia, 202 nell’industria, 16 in agricoltura.



Provvedimenti di sospensione



I provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale sono stati 93, per i due terzi concentrati nei pubblici esercizi.



La vigilanza nei cantieri edili, tenendo conto che la DPL conta su soli 4 funzionari tecnici, ha raggiunto discreti livelli, essendoci stato un incremento delle violazioni contestate in materia di salute e sicurezza. 144 i cantieri edili ispezionati nel 2011 con 93 irregolari.



Infine, nel report si fa riferimento alle azioni di conciliazione, le attività promozionali presso le scuole e l’attività dell’osservatorio sulle cooperative.



Negli interventi delle parti sociali, la CISL, presente all’incontro con il segretario generale Fabrizio Carta, ha espresso la solidarietà ai lavoratori per le recenti aggressioni, sottolineando come la mancanza di risorse, la scarsità di personale e la situazione economica ormai al collasso, rendano più difficile l’attività ispettiva. In ogni caso è stata sottolineata la necessità di interventi coordinati tra le Istituzioni, di tavoli di concertazione tra le parti sociali, e della promozione della cultura della legalità, miglior deterrente contro le irregolarità sul lavoro. Obiettivi che vanno perseguiti nell’interesse dei lavoratori, della sicurezza e degli stessi imprenditori.



Vanno anche promossi momenti di confronto con i lavoratori interni che finalizzino l’attività al miglior risultato possibile, anche se su questo aspetto incidono, sicuramente, le rigidità dei contratti di lavoro e la mancanza di risorse per straordinari, premi di risultato od altro.



Dal tavolo del CLES, è l’appello della CISL, si deve passare ad una fase concreta, individuando i settori sensibili e canalizzando gli interventi in modo mirato.

Su questo aspetto il sindacato è disponibile a partecipare con indicazioni di priorità negli interventi e con azioni di denuncia mirate.



La riunione si è conclusa con l’impegno degli enti presenti ad agire in maniera sinergica e concertata.



Nota a cura della Cisl di Cagliari.