09/08/2011
La Provincia di Cagliari presenta i primi dati sul mercato del lavoro, elaborati dall’osservatorio provinciale.
La Provincia di Cagliari presenta i primi dati sul mercato del lavoro, elaborati dall’osservatorio provinciale.

Sono stati presentati, durante un conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche le segreterie cagliaritane di CGIL CISL UIL, i dati sul mercato del lavoro relativi alla provincia cagliaritana, elaborati dall’Osservatorio provinciale del lavoro.

Si tratta si un documento del quale si sentiva la mancanza e che presenta con dovizia di particolari il mercato del lavoro della Provincia di Cagliari, con una ripartizione di dati per CSL e per singolo Comune.
L’assessore al lavoro Lorena Cordeddu ha ricordato come l’osservatorio sia anche il frutto dell’accordo siglato nell’agosto del 2010 tra la Provincia di Cagliari ed il sindacato confederale. Quell’intesa metteva i problemi del lavoro, insieme alle politiche sociali, ai trasporti, all’ambiente, alla programmazione, alla formazione, tra quelli più urgenti da conoscere e da affrontare.
I dati forniti dall’osservatorio provinciale si aggiungono così a quelli ISTAT che, però a livello provinciale vengono comunicati solo una volta all’anno. Si tratta, evidentemente di dati diversi ma entrambi rilevanti.
Durante l’incontro è stata sottolineata la rilevanza dei centri servizi del lavoro che hanno sostituito i vecchi uffici di collocamento, ormai messi in soffitta.
I centri servizi lavoro (C.S.L.) si avvalgono di operatori specializzati, ormai forgiati da anni di esperienza (anche se ancora precari, ma si tratta delle solite incoerenze !!) e svolgono un servizio di orientamento attivo nella ricerca del lavoro da parte di migliaia di disoccupati e inoccupati.
La ricerca (non ancora disponibile online) mette in evidenza il fatto che non tutti gli iscritti ai CSL possano essere definiti persone alla ricerca di lavoro e tuttavia il dato numerico di 118.450 iscritti al dicembre del 2010 la dice lunga sul ruolo e sull’importanza di questi servizi.
Anche perché si registra un trend in continua ascesa: dai 108643 iscritti del maggio 2009 si è passati ai 118450 del dicembre 2010.
In breve sintesi diamo conto dell’analisi dei dati forniti:
- Cala l’inoccupazione e cresce la disoccupazione: pur tenendo conto che nei dati dei CSL gli inoccupati (cioè coloro che non hanno mai lavorato) rappresentano una forte percentuale, tendenzialmente stanno aumentando i disoccupati che si iscrivono ai CSL.
- La percentuale di disoccupazione tra le donne è elevata: sono infatti 61877 le donne iscritte ai CSL e rappresentano oltre il 52% del totale.
- I disoccupati sono però soprattutto uomini con la terza media e ciò dimostra come la crisi stia colpendo le fasce meno scolarizzate della forza lavoro.
- E’ alta l’anzianità di disoccupazione degli iscritti: l’80,9% degli iscritti ai CSL ha un’anzianità di iscrizione superiore ai 2 anni, anche se è probabile un dato reale inferiore, a causa del mancato aggiornamento della situazione lavorativa degli iscritti di vecchia data.

Il CSL con il maggior numero di iscritti è Quartu con 36211 ( percentuale dis+inoc su popolazione 28,4%), seguito da Cagliari con 34337 (27,6%), Assemini 31302 (26,7%), Senorbì 7884 (34,3%), Isili 4844 (37,4%) e Muravera 3872 (28,5%).
Pochi gli iscritti stranieri: 2329 extracomunitari (la comunità più numerosa è il Senegal) e 770 comunitari.
Per quanto riguarda il saldo avviamenti / cessazioni il dato pende a favore delle cessazioni (-5140 con punte molto forti nel CSL di Cagliari), ma ciò è in linea con la drammatica situazione socio economica.
Le assunzioni rilevate nel 2010 sono state 74583, equamente divise per fascia di età con un lieve predominio della componente maschile. La massima parte dei contratti è stata a tempo determinato ( 38228) contro i 17520 a tempo indeterminato.Ci sono stati anche 1037 contratti di apprendistato, 959 di inserimento, 8182 cococo o cocopro, 1924 di somministrazione (16 a tempo indeterminato), 4322 altre forme atipiche, 1839 tirocini.
Circa il titolo di studio tra gli assunti il 35,8% ha il titolo di scuola media, il 26% il diploma di scuola media superiore, l’8,3% la laurea di primo livello o superiore e solo il 5,4% la licenza elementare. Tra le donne assunte si registra una maggiore scolarizzazione rispetto al genere maschile.
Circa i settori di attività, comparando gli avviamenti e le cessazioni, si rileva come la provincia sia indirizzata verso i servizi alle imprese, il terziario, il turismo, il commercio. Saldi negativi presentano le costruzioni (-2092), l’industria (-880), i servizi alle imprese (-3031), mentre un forte incremento positivo si registra nei servizi alle famiglie (+2214).
La ricerca indica che la crisi colpisce in modo significativo i diplomati, mentre l’istruzione ha la flessibilità più alta, specie per il genere femminile.
Infine sono 1665 i lavoratori in ammortizzatore in deroga (CIG e mobilità) che hanno stipulato un patto di servizio con i CSL della provincia di Cagliari, per la maggior parte uomini (71,6%).
Esattamente 1372 (991 maschi e 381 donne) in CIG in deroga, 293 in mobilità (201 maschi e 92 donne). La maggioranza di questi lavoratori hanno un’età compresa tra 26 e i 49 anni.
In conclusione un lavoro interessante che andrà analizzato con attenzione ed aggiornato costantemente.
Va sottolineato il fatto che sono tante le persone che affollano i CSL e ad esse il sistema nel suo complesso, provincia, regione, sindacati, parti sociali ha il dovere di dare risposte.
E’ importante un rilancio della crescita ma occorrono anche politiche attive mirate ed una qualificazione sempre maggiore dei servizi (pubblici e privati) che favoriscano l’incontro domanda offerta di lavoro.
Dunque meritorio il lavoro della Provincia che quando mette in piedi queste iniziative (anziché perdersi in sprechi ed eccessivo utilizzo delle consulenze), dimostra la sua utilità, a dispetto di chi ne vorrebbe la chiusura.
Nota a cura di Fabrizio Carta Cisl Cagliari