26/08/2011
PER CAGLIARI E’ NECESSARIO COSTITUIRE L’AREA METROPOLITANA
Nell’ambito della discussione che non sarà certo breve sull’eventuale abolizione delle province, la Cisl di Cagliari che, a suo tempo, sostenne la costituzione dell’area o provincia metropolitana di Cagliari, ritiene fondamentale riproporre lo stesso progetto. Solo in questo modo, infatti, si possono affrontare in modo unitario e con un organismo super comunale i problemi di un’area di quasi 500.000 abitanti, omogenea e fortemente urbanizzata.

Non si possono risolvere altrimenti problemi quali il traffico, la viabilità e la pendolarità, le politiche sociali, la valorizzazione dell’ambiente a partire dalle aree marine, dagli stagni e dal Poetto, il problema della casa, l’industria e il commercio, l’integrazione con l’università e tanti altri che necessitano di una regia condivisa e non di tante diverse e a volte concorrenti competenze dei singoli comuni.

Finora nulla si è fatto, per campanilismo e per sciocchi egoismi, ma forse oggi, anche sulla spinta della necessità della riduzione dei costi, è arrivata l’occasione per concretizzare la sinergia tra i comuni, dimostrando che la specialità della Sardegna è un qualcosa di concreto e non una vuota enunciazione.

Del resto, di fronte ai provvedimenti del Governo (tagli delle province con meno di 300000 abitanti e dei piccoli comuni con meno di mille che in Sardegna sono oltre 100 e nella provincia di Cagliari 8), mi sembra sbagliato trincerarsi dietro un conflitto di competenze Stato – Regioni a Statuto Speciale. D’altronde, la riduzione del numero dei consiglieri regionali potrebbe determinare, senza danni per la democrazia, un buon risparmio da destinare alle politiche sociali o a quelle del lavoro. E’ più importante soffermarsi su quanto si potrebbe fare in Sardegna per migliorare l’efficienza del sistema degli enti locali e far crescere così la considerazione che ne hanno i cittadini.

Proprio per la condizione di grave crisi attraversata dall’Isola, sarebbe necessario, infatti, coniugare l’esigenza di eliminare gli sprechi, che pur si annidano anche negli enti locali sardi, con quella della loro efficienza e della rispondenza ai bisogni della popolazione e delle classi più deboli.

Si può essere certi che ai lavoratori e pensionati sardi e cagliaritani poco interessa la sopravvivenza nominale di comuni e province, e tanto meno la conservazione degli 80 posti di consigliere regionale. Interessa molto di più invece la qualità dei servizi socio sanitari e dei diritti di cittadinanza che devono essere garantiti, non solo nelle città più grandi, come il capoluogo, ma anche nei piccoli centri e nelle periferie.

Definire il ruolo di Cagliari, città metropolitana, integrare le sue competenze con quelle delle province, trattare il tema nell’ambito della riforma statutaria diventa assolutamente necessario, proprio per evitare confusioni e sovrapposizione di ruoli e dare risposte efficienti e razionali alle esigenze dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati, praticando in concreto il principio della sussidiarietà, nell’interesse dell’intera Sardegna.

Cagliari 25/8/2011
Il Segretario Generale Fabrizio Carta