30/08/2011
Manovra del Governo: riscatto servizio militare e laurea non valgono ai fini del raggiungimento dei requisiti pensionistici. E' un'odiosa decisione con gravi danni per i lavoratori.
Grave e odioso provvedimento del Governo che, di soppiatto, inserisce nella manovra finanziaria una norma che non considera i periodi di riscatto del servizio militare e della laurea dal computo per il raggiungimento dei requisiti per avere accesso alla pensione.
Un ulteriore tassello che va contro i lavoratori e contro chi, da un lato, ha reso un servizio alla patria, in modo obbligatorio e sacrificando anni di vita, e, dall'altro, ha pagato fior di quattrini per riscattare gli anni di studio. Tra l'altro va ricordato che questo provvedimento va contro l'accordo siglato a suo tempo con il Governo Prodi, quando si stabilirono delle agevolazioni per il riscatto della laurea da parte dei giovani.
Si ledono dei diritti acquisiti, si mettono a rischio migliaia di posizioni di lavoratori vicini alla pensione o inseriti in processi di mobilità obbligata o incentivata.
Insomma una beffa, mentre invece si elimina (in parte) il contributo di solidarietà sui redditi alti e vengono esentati gli evasori. E' una norma che va eliminata assolutamente !!!
Al proposito trascriviamo la dichiarazione di Bonanni
Roma, 30 agosto 2011. "La partita non può chiudersi così. Il Governo ed il Parlamento devono sforzarsi di ricercare il massimo di equità e di consenso in questa manovra. Per salvare i giocatori di calcio ed i redditi alti dal contributo di solidarietà, è sbagliato penalizzare chi ha riscattato con i propri soldi la laurea ed il servizio militare. Questo non va bene. Non è una operazione equa ". E' quanto dichiara il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
"Noi riteniamo che sia più equo far pagare qualcosina in più a chi possiede di più e guadagna di più. La manovra non può non tener conto della graduatoria sociale del nostro paese. Siamo perfettamente consapevoli che bisogna stringere la cinghia e ridurre la spesa pubblica. Ma proprio per questo c'è bisogno di maggiore equità nei provvedimenti previsti. Non si può pensare di risparmiare quelli che guadagnano di più e colpire i lavoratori dipendenti, peraltro con una soluzione sgradevole, non prevista e comunicataci all'ultimo momento. Il Governo deve ripensarci e la Cisl farà di tutto per farglielo capire".