A casa i sedici archivisti, impegnati da 6 anni nel progetto S.I.A.D.A.R.S presso la regione Sarda . Si tratta di sedici lavoratori che operavano da diverso tempo come collaboratori per la costruzione del sistema informativo degli archivi di deposito della Regione Sardegna.
I fondi stanziati hanno garantito il lavoro solo fino al 31 luglio 2011 e da quella data sono ritornati tra i tanti disoccupati sardi e cagliaritani con il duplice danno:
- non percepiranno più alcun salario e neanche l’indennità di disoccupazione che non spetta ai collaboratori con gravi danni anche per le loro famiglie. Sono pochi infatti tra loro quelli che, in alternativa, hanno un contratto part-time peraltro da 500 euro al mese, non certo sufficiente per sopravvivere, figuriamoci per vivere o mantenere una famiglia
- si porrà fine, chissà fino a quando, ad un lavoro meticoloso e importante che punta a costituire l’archivio regionale, strumento indispensabile per la Regione Sarda.
Infatti, è vero che la legge 16/2011 articolo 4 comma 11 grazie ad un emendamento presentato da alcuni consiglieri regionali ha previsto la prosecuzione del progetto fino al 31.12.2012, ma ad oggi i lavoratori non hanno ancora ripreso il servizio, perché la stessa legge non bilancia le risorse per la prosecuzione. In pratica la norma è priva di copertura finanziaria. E’ una beffa !!
Ciò contraddice il percorso avviato dall’Amministrazione regionale fin dal 2004, tendente alla valorizzazione degli archivi, quali strumenti indispensabili per la ricostruzione della storia e dell’identità regionale. Un percorso, rafforzato con la deliberazione n. 50/14 del 10/11/2009 che ha stabilito l’assegnazione di una porzione del Capannone officine, presso i locali CRFP ex CISAPI di Cagliari alla Direzione Generale della Presidenza per la realizzazione di un primo nucleo dell’archivio storico e reclutamento di personale archivistico specializzato.
I LAVORATORI E LA CISL CHIEDONO perciò di riprendere in mano la questione e di trovare le risorse necessarie per far proseguire un progetto importante, che qualifica la Regione Sarda, valorizzando nel contempo i lavoratori tutti con qualifiche ed esperienze importanti.
Sarebbe veramente assurdo e schizofrenico che le Istituzioni, da un lato, approvino una legge che prevede il proseguimento del progetto e quindi dei contratti e dall’altro ne neghino l’applicazione, non stanziando le risorse.
I risparmi non si fanno certo in questo modo, ma tagliando gli sprechi e le spese inutili.
Cagliari 26/9/2011
COMUNICATO A FIRMA DI
FABRIZIO CARTA - CISL CAGLIARI
DAVIDE PADERI - FPS REGIONALE