La tragedia di Barletta ci costringe tutti a riflessioni profonde. 5 operaie sono state coinvolte nel crollo di un edificio, mentre lavoravano in nero per qualche euro.
Un cocktail mortale. Da un lato l'eterno vizio di costruire (o meglio in questo caso di demolire e ricostruire) senza il rispetto delle regole e con autorizzazioni, dimostratesi fasulle. Dall'altro, operaie impegnate per ore e ore in ambienti fatiscenti, pagate con un salario miserrimo, costrette a ciò dalla mancanza di lavoro e messe nell'impossibilità di reclamare per queste condizioni.
Una tragica ma colpevole coincidenza ha così sacrificato la vita di chi lavorava per sbarcare il lunario.
Di fronte ad episodi come questo si deve fare una profonda riflessione sull'assenza della legalità, certo forse più pronunciata al Sud, ma diffusa in tutta Italia, ma anche sugli effetti terribili della crisi economica.
Ci sono quindi responsabilità specifiche di chi ha autorizzato i lavori e degli enti preposti al controllo che devono essere richiamati e puniti.
Le operaie vittime di fenomeni coincidenti: l'illegalità diffusa sopportata dalla pubblica amministrazione spesso sotto organico, il lavoro nero dovuto ad una sottocultura sedimentata ed alla crisi economica.
Insomma, le responsabilità sono certamente personali e devono essere accertate e punite, ma in questo caso la sciagura è dovuta principalmente ad un sistema di vita e ad un modello di società che va cambiato ed in questo la responsabilità è di tutti noi che dovremmo impegnarci per riportare i valori sani in prima fila.
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