26/10/2011
Sblocco elenco 10.000 lavoratori in mobilità beneficiari di deroga. Messaggio dell'INPS.
Sblocco elenco 10.000 lavoratori in mobilità beneficiari di deroga.
nota cisl confederale

L’Inps, con proprio messaggio 20062 del 21 ottobre 2011 (allegato) ha finalmente sbloccato, dopo mesi di stallo, la lista dei 10.000 lavoratori aventi diritto alla deroga alle c.d. finestre mobili, contenuta nell’articolo 12, comma 5, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come modificato dall’articolo 1, comma 37, della legge 13 dicembre 2010, n. 220.
tale deroga stabilisce che le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della entrata in vigore delle finestre mobili contenute nella stessa legge n.122/2010, continuano ad applicarsi, nel limite di 10.000 soggetti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1 gennaio 2011, alle seguenti categorie di lavoratori:
a) lavoratori collocati in mobilità ordinaria sulla base di accordi collettivi stipulati anteriormente al 30 aprile 2010 che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità;
b) lavoratori collocati in mobilità lunga per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010;
c) lavoratori che al 31 maggio 2010 risultavano titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore.


Il messaggio Inps ricorda che la citata norma non stabiliva alcuna ripartizione del plafond tra le diverse categorie di lavoratori interessati, e precisava che la lista avrebbe dovuto essere stilata sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro. Utilizzando tale criterio, l’Inps ha predisposto l’elenco dei 10.000 potenziali beneficiari, ai quali invierà una comunicazione circa la possibilità di accedere alla deroga tre mesi prima dell’apertura della finestra di accesso al pensionamento. E’ importante ricordare che il lavoratore, nella domanda di pensione, deve manifestare la volontà di avvalersi della deroga. In questi giorni sono in corso di spedizione le comunicazioni relative alle decorrenze comprese tra febbraio 2011 e gennaio 2012.


Il messaggio illustra inoltre la procedura con cui la Dir generale Inps ha predisposto gli elenchi (che fotografano la situazione a determinate date), inviati alle sedi periferiche dell’Istituto. Le sedi locali devono, infatti, verificare tali elenchi in base, tra l’altro, alle date degli accordi di mobilità, poichè, come ci viene riferito, l’Inps nazionale non possiede gli accordi. Dobbiamo rilevare che l’illustrazione di tale procedura non appare molto chiara poiché alcune delle date individuate, sebbene a soli fini procedurali, non sembrano trovare conforto nella legge di riferimento. In ogni caso, il messaggio chiarisce che, sulla base del monitoraggio effettuato, il lavoratore collocato nella posizione numero 10.000 è cessato dal rapporto di lavoro il 30 ottobre 2008.

Tra le altre precisazioni utili, il messaggio Inps ricorda che:
- i lavoratori che al momento dell’invio della comunicazione abbiano in corso un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato, con sospensione dell’indennità di mobilità, potranno proseguire l’attività fino al termine del contratto, senza esclusione dalla graduatoria;
- i lavoratori che, dopo aver ricevuto la comunicazione dell’Inps, accetteranno eventuali offerte di lavoro, saranno esclusi dalla graduatoria, mentre il loro rifiuto non comporterà, in questo caso, la cancellazione dalle liste di mobilità. Nella comunicazione dell’Inps questo verrà in ogni caso specificato.
E' opportuna quindi un'ampia diffusione di tali notizie ai lavoratori, anche invitandoli a rivolgersi al Patronato Inas per la consulenza, dobbiamo tuttavia sottolineare che non è stato contemporaneamente emanato il decreto ministeriale, previsto dal co.5 bis del citato art. 12, che prolungherà l’indennità di mobilità, per i lavoratori esclusi dalla salvaguardia, fino alle nuove decorrenze pensionistiche. A tale proposito abbiamo chiesto a Inps e Ministero del Lavoro di venire a conoscenza del numero complessivo di lavoratori rimasti esclusi dal tetto dei 10.000, per i quali il decreto va emanato immediatamente, per non correre il rischio che alcuni possano trovarsi con la mobilità in scadenza e senza possibilità di usufruire del pensionamento.