29/10/2005
SICUREZZA SUL LAVORO IN PROVINCIA DI CAGLIARI: BEN 16 I MORTI NEL 2004
COMUNICATO STAMPA
SICUREZZA SUL LAVORO IN PROVINCIA DI CAGLIARI: BEN 16 I MORTI NEL 2004

Tra il 24 e il 28 ottobre si è svolta la settimana europea per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, promossa dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con la collaborazione dell’INAIL, dell’ISPESL e dell’Istituto di medicina sociale. Lo slogan della campagna per il 2005 era

ABBASSO IL RUMORE

Quella del rumore è una problematica rilevante, anche se a volte sottovalutata. L’ipoacusia da rumore, subito durante l’impegno lavorativo, è un fattore nocivo, diffuso in diversi settori. Nel settore manifatturiero e minerario la percentuale dei lavoratori esposti a livelli di rumore significativi raggiunge il 40% dei lavoratori e per più della metà della propria giornata lavorativa. Nel settore edile, la percentuale è del 35%, mentre in altri settori (agricoltura, trasporti, comunicazioni) si arriva al 20%. Il rumore non è quindi un problema che riguarda solo il settore industriale, ma è tale anche nei servizi, nell’istruzione, nella sanità e nella ristorazione.

Secondo i dati, diffusi dall’agenzia europea per la sicurezza, a titolo esemplificativo, negli asili d’infanzia vi è un livello di rumore superiore a 85 decibel, un conducente di un autoarticolato è esposto a 89 decibel, nei locali notturni i decibel sono 100, negli allevamenti di suini il rumore può raggiungere i 115 decibel.
A titolo di paragone, il rumore prodotto da una conversazione è pari a 65 decibel.

Le conseguenze negative dell’incidenza del rumore sono notevoli: si va dalla perdita dell’udito, a effetti nocivi sull’apparato cardiovascolare. Inoltre il rumore incrementa il rischio di infortuni sul lavoro, perché rende la comunicazione verbale difficile, mentre lo stress da lavoro, derivante da rumore, può complicare il problema sicurezza in generale.

A questo proposito, lo sportello sicurezza della CISL di Cagliari ha identificato le responsabilità dei datori di lavoro, rispetto alla tutela della salute dei lavoratori, A parere del responsabile dello sportello sicurezza della CISL di Cagliari, Sergio Melis, i datori di lavoro devono:
q Effettuare una accurata valutazione del rischio, con idonee misurazioni del rumore, prendendo in considerazione i rischi potenziali.
q Programmare le misurazioni del rumore per eliminare le fonti, controllarlo alla fonte, ridurre l’esposizione del lavoratore, con un’apposita organizzazione del lavoro, fornire, se del caso, appositi dispositivi di protezione.
q Coinvolgere i lavoratori che devono essere informati sul rischio.

Per quanto riguarda la legislazione, nel 2003 è stata adottata la direttiva della CE 2003/10 che però deve essere recepita dagli Stati membri entro il 15 febbraio 2006.
Secondo tale normativa, i rischi derivanti dall’esposizione al rumore sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo. Inoltre la direttiva definisce un nuovo valore limite di esposizione quotidiana pari a 87 decibel.

Con l’occasione, lo sportello sicurezza della CISL ha esaminato i dati (Fonte INAIL) relativi all’andamento degli infortuni sul lavoro in provincia di Cagliari.

Esaminando il triennio 2002/2004, nella provincia di Cagliari (dati INAIL), per quanto riguarda le denunce di infortuni, si è riscontrato un aumento del 5% (2004 su 2002), con un incremento del 21% nel settore stato, del 4% nel settore industria/servizi e del 3% in agricoltura. Per le malattie professionali a fronte di un aumento del 31% in agricoltura, fa riscontro una riduzione del 20% nel settore industria/servizi.
Il totale degli infortuni e delle malattie professionali denunciate assomma perciò, in termini assoluti, a 9362, un numero di assoluto rilievo che dimostra l’attualità del problema sicurezza anche in Sardegna.

Per quanto concerne gli indennizzi, concessi dall’INAIL, sempre nella provincia di Cagliari, nel 2004 ben sedici sono stati gli infortuni mortali (2 in agricoltura, 12 nell’industria e servizi, 2 in conto Stato). Rispetto agli anni trascorsi, purtroppo, il numero dei morti non accenna a diminuire. Le indennità per invalidità permanente sono state ben 365 e 6384 le indennità per per invalidità temporanea. Per un totale complessivo pari a 6763 eventi indennizzati. Il dato appare in leggero aumento rispetto al 2003 (+0,40%).

L’esame di questi dati dimostra, a parere del segretario generale della CISL cagliaritana Fabrizio Carta, come il problema sicurezza sia ancora drammatico. 16 morti all’anno, registrati soprattutto nell’edilizia e nei settori dove maggiore è il lavoro atipico e l’utilizzo degli immigrati, rappresentano dati inaccettabili e certificano l’esigenza di un sempre maggiore impegno da parte delle forze istituzionali e degli enti pubblici preposti al controllo. Fenomeni come lavoro nero e lavoro irregolare o selvaggiamente atipico, diventano sinonimi di morte e di invalidità permanenti.
E’ necessaria una campagna continua di informazione e di prevenzione e la promozione della cultura della sicurezza tra i lavoratori e nelle aziende, grandi e piccole: i costi umani e sociali degli esiti degli infortuni e delle malattie sono ben maggiori dell’adozione di misure di prevenzione.
Anche la CISL cagliaritana è impegnata, insieme alla confederazione nazionale, in una battaglia per un testo sulla sicurezza che riordini la normativa esistente, ma è contro la bozza del testo unico predisposta dal Governo, perché contraria all’interesse dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro.


Il Segretario Generale CISL Cagliari
Fabrizio Carta
(i dati nella sezione documenti)