11/11/2011
Straordinario successo dello sciopero generale: alla manifestazione 60000 partecipanti provenienti da tutta l'Isola.
SUCCESSO STRAORDINARIO DI SCIOPERO E MANIFESTAZIONE DEL 11 NOVEMBRE.

Un bellissima giornata di sole ha accolto le 60000 persone, provenienti da tutta la Sardegna, che hanno partecipato alla manifestazione organizzata da CGIL CISL UIL.
Il lungo corteo colorato dalle bandiere sindacali e da quelle delle altre venti associazioni che hanno aderito, si è snodato, interminabile, da piazza Giovanni XXIII al Largo Carlo Felice. Una delle manifestazioni più riuscite degli ultimi trenta anni, la più grande se si considera la partecipazione prettamente sindacale.
L'intuizione del sindacato sardo ha colto gli umori della piazza dei tanti lavoratori, pensionati, disoccupati, studenti, giovani che sono scesi in piazza dietro lo slogan : ADESSO BASTA !!
Il sindacato sardo, coerente con la propria impostazione popolare, si è reso interprete della preoccupazione dei sardi. Non se ne può più di una classe politica arroccata nei propri privilegi, di un Governo, ormai dimesso, che ha prima nascosto la crisi, poi l'ha sottovalutata, poi ha detto che era finita !! Con il risultato di portare l'Italia sull'orlo del baratro. Non se ne può più di una Regione Sarda, timida e rissosa ed incapace di risolvere le questioni vitali per l'occupazione dei sardi. Aumenta la disoccupazione, specie giovanile, si moltiplicano le aziende che chiudono e licenziano o mettono in cassa integrazione i lavoratori. Nei comizi conclusivi si sono alternati i leader del sindacato regionale, i rappresentanti della stampa, gli studenti, i rappresentanti dei Comuni e delle associazioni dell'artigianato. Adesso basta, ha gridato il segretario della Cisl Mario Medde, la Sardegna è stanca di aspettare risposte dal livello nazionale per l'industria, per la continuità territoriale, per i trasporti, per il patto di stabilità. E' ora che la Regione abbia uno scatto d'orgoglio, rivendichi quanto dovuto ai sardi, afflitti da disoccupazione e sottosviluppo, ed attui quelle politiche di sviluppo, decisive per il rilancio dell'occupazione. Il sindacalista ha messo in evidenza l'originalità, anche sindacale, della Sardegna che ha costruito un percorso unitario, fatto di tre scioperi generali in tre anni e tante iniziative comuni, qualificanti che hanno unito le generazioni, i sindacati, le forze sociali dell'Isola. Bisogna dare risposte ai giovani, investendo sulla cultura.
Se la Giunta regionale non interverrà, ha concluso Medde, sarà meglio che vada a casa, rivendicando la concretezza sindacale a fronte di sciocchi estremismi.
Una manifestazione ordinata, pacifica, con tanta rabbia, ma anche con tanta compostezza, a dimostrazione che CGIL CISL UIL della Sardegna riescono ad interpretare con serietà i bisogni della gente e che sono realmente rappresentative.
Nel corteo tante bandiere, tante vertenze: dai lavoratori del Sulcis EURALLUMINA, ALCOA, ai collaboratori dei servizi per l'impiego, agli edili che vivono un momento difficile per la crisi del settore, ai dipendenti del commercio e dei servizi e a quelli dei call center. Ma presenti anche i dipendenti del Teatro Lirico, tanti pensionati e dipendenti del pubblico impiego, i forestali, i lavoratori atipici. Scuola e Trasporti, pur non potendo aderire allo sciopero, erano in piazza con robuste delegazioni. Anche i bancari, con in evidenza le vertenze di Sviluppo Italia e di Banca Intesa hanno aderito in massa. E così pure erano presenti i postali, i lavoratori delle imprese di pulizia, i metalmeccanici dell'area di Sarroch, i chimici, la ricerca, l'università.
Era palpabile la gioia di ritrovarsi tutti insieme con CGIL CISL UIL, uniti per rivendicare i diritti dei sardi,
nota a cura della Cisl di Cagliari