29/11/2011
Pensioni: devono essere adottate misure eque.
PENSIONI

Cisl: "Sì al confronto, a condizione
che siano adottate misure socialmente eque"

"E' arrivato il momento di un confronto trasparente"

Roma, 29 novembre". Basta con queste notizie sulle pensioni. E' arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perche' non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro". Lo dichiara in una nota, il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
Ufficio stampa Cisl


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Cisl: "Sì al confronto, a condizione che siano adottate misure socialmente eque"

Roma, 25 novembre 2011. "La Cisl e' pronta ad una discussione su possibili interventi di aggiustamento del sistema pensionistico, ma questa disponibilita' e' condizionata all'adozione di misure eque, sia sul piano sociale che ridistributivo".
Questo il messaggio lanciato dalla Cisl sul tema della riforma del sistema pensionistico dopo che il Ministro del Welfare, Elsa Fornero ha dichiarato che "la riforma delle pensioni è già stata largamente fatta" e che si tratta semplicemente di accelerare i tempi di realizzazione.
"Se non ci saranno interventi di equità sociale, non saremo d'accordo ad ulteriori sacrifici sulle pensioni dei lavoratori dipendenti" ha tenuto a precisare il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni ribadendo con chiarezza che "occorre coniugare il rigore con l'equità sociale". "Prima di parlare di interventi sulle pensioni di anzianita' dei lavoratori dipendenti, noi vogliamo che si intervenga su due fronti: in primo luogo occorre rendere obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani, detassando sensibilmente i fondi come avviene in altri paesi; poi ci aspettiamo l' armonizzazione dei contributi e dei trattamenti previdenziali tra tutte quelle categorie che conservano ancora privilegi anacronistici sul piano pensionistico. L' equita' sociale rimane per la CISL una questione dirimente. Senza equita', i lavoratori dipendenti non saranno disposti a fare nuovi sacrifici sulle pensioni e questo vale anche per tutte le altre questioni sul tappeto".
"Siamo pronti a dare il nostro contributo per aiutare il paese a superare questa difficile fase, - ha precisato a sua volta il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli - ma proprio questo atto di responsabilita' ci consente di essere intransigenti sulla richiesta degli interventi da adottare. In primo luogo occorre completare l'armonizzazione dei regimi pensionistici di tutte le categorie di lavoro, dal mondo della politica a quello delle professioni. In secondo luogo l'armonizzazione deve riguardare la riduzione della forbice contributiva esistente fra il lavoro dipendente e quello autonomo e parasubordinato. Cio' puo' consentire - ha sottolineato Petriccioli - da un lato di recuperare risorse importanti, eliminando l'utilizzo improprio di alcune tipologie contrattuali sostenendo i tassi di sostituzione del lavoro indipendente; dall'altro di ridurre l'impatto del cuneo contributivo sui redditi da lavoro dipendente. In terzo luogo se si conferma un sistema basato su due pilastri, il secondo - ovvero la previdenza complementare - deve essere obbligatorio, e quindi davvero esigibile per tutti. In ultimo - concluso - occorre evitare che i lavoratori in mobilita' o sospesi dal lavoro o in esodo, possano incappare in situazioni di discontinuita' reddituale, conseguente all'innalzamento dei requisiti determinato dalle riforme. E' necessario, ripristinare la flessibilita' nell'accesso al pensionamento, salvaguardando il requisito contributivo dei 40 anni", ha concluso.