MANOVRA
Bonanni: "Senza modifiche
nessuna revoca dello sciopero"
Roma, 12 dicembre 2011. "Un incontro per noi del tutto insoddisfacente. Riteniamo ci debba essere molta più equità". Così il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni sull'esito dell'incontro informale svoltosi ieri sera a palazzo Chigi tra Cgil, Cisl, Uil e Ugl e il presidente del Consiglio Mario Monti sulla manovra. "Non ci sono stati elementi tali da suscitare in noi la rimozione dello sciopero"- ha detto il Segretario della Cisl. "Trovare soluzioni - ha precisato -significa trovarle con misure di equità e non a colpire solo lavoratori e pensionati. Noi abbiamo esposto le nostre opinioni e richieste, ma dall`altra parte seppur cortesemente, ci si è limitati a dire che si comprendono le esigenze ma non si è in grado di giungere a una discussione di modifica. Il governo ha comunque preso tempo per verificare quali delle nostri istanze si possono valutare - ha spiegato Bonanni - Io voglio sperare che la partita non sia chiusa, ma ieri sera si sono visti dei margini strettissimi". Lo sciopero - ha poi precisato - è uno strumento estremo quando la controparte non vuole discutere. Negli ultimi anni ne abbiamo fatto a meno perché il dialogo e la mediazione è stata costante e i governi si sono presi le loro responsabilità. Usiamo quest`arma estrema perché non c`è margine".
Confermata quindi la protesta di oggi. Oltre alle tre ore, anche presidi davanti al Parlamento per tutta la durata della discussione sulla manovra e di fronte alle prefetture delle citta' d'Italia. "E non si esaurira' li -ha spiegato Bonanni. "I presidi, ad esempio, li faremo sotto il Parlamento tutti i giorni, fino all'ultimo giorno della manovra. E se sarà un percorso di guerra nei prossimi mesi, voglio capire chi dovrà provvedere alla coesione sociale, a stringere le persone, quelle che lavorano, intorno a un paese che ha bisogno di essere sostenuto. La politica sarà in difficoltà e dovrà ricorrere al voto di fiducia. Facendo saltare la concertazione, si crea un danno gravissimo al Paese. La condizione che vive il Paese e' molto grave e bisogna agire rapidamente, come ha detto Monti, e ne siamo convinti, ma le posizioni restano distanti perche' bisogna trovare soluzioni con senso di equita'. Vogliamo una manovra che salvi l'Italia ma che salvi anche gli italiani che non hanno piu' soldi" ha concluso il Segretario della Cisl ricordando che l'obiettivo deve essere "quello di fare pagare chi ha di più e non di far pagare chi ha di meno".
Dal premier Mario Monti, ha spiegato il leader della Cgil, Susanna Camusso, e' arrivato ''un impegno un po' generico'' a tener conto di quanto chiesto dal Parlamento e dai sindacati. Inoltre, ''Se la soluzione si chiama indicizzazione e Imu non risponde alle richieste che abbiamo fatto''.
"Dalle argomentazioni usate sul perche' non potevano fare diversamente, non possiamo dedurre che questa idea della valutazione delle nostre proposte sia foriera di grandi speranze'' ha detto il segretario della Uil, Luigi Angeletti.
"Pagano sempre i soliti - hanno sottolineato i sindacati - lavoratori e pensionati a reddito fisso, colpiti anche dal rincaro dei carburanti e delle addizionali. Ancora una volta due pesi e due misure. C'e' la condivisione da parte dei sindacati della 'condizione grave in cui versa il Paese', ma la soluzione non e' quella da noi proposta".