14/12/2011
Il documento del Consiglio generale della Cisl evidenzia le iniquità della manovra del Governo Monti.
Si è svolto oggi il consiglio generale della Cisl, aperto dalla relazione del segretario Bonanni.
Il giudizio sulla manovra, pur ritenuta necessaria ed urgente, è stato negativo sia sulla forma che sulla sostanza. Il governo non ha infatti concertato la manovra con le parti sociali e questo è un fatto grave perché, esclusa la mediazione politica, è stata saltata pure quella sindacale.
Una manovra fatta per una gran parte di nuove tasse (al 60%) piena di aumenti di IVA, benzina, ICI, addizionali. Sono previsti tagli pesanti nei confronti dei pensionati (sia pure esclusi all'ultimo momento per le pensioni fino a 1400 euro lordi mensili) e dei pensionandi, sia con l'applicazione del sistema contributivo sia con lo spostamento per le fasce di età degli anni 52 anche di quattro anni per il raggiungimento del diritto alla pensione. Nè si può credere che questa manovra vada a vantaggio dei giovani anche perché ipotizzare il reddito minimo di inserimento (come adombrato dal ministro del Lavoro) è una chimera e non trova d'accordo la CISL. La via maestra è quella di assicurare il lavoro ai giovani.
Contestato dalla relazione anche l'accorpamento degli istituti previdenziali.
Sul banco degli accusati però non c'è solo il Governo che, per certi aspetti è stato obbligato a questi interventi, ma anche la politica: è sbagliato, ha detto Bonanni, che siano rimasti fuori dal Governo i politici.
In definitiva c'è poca equità, nonostante le correzioni richieste ed in parte ottenute dalla CISL e dal sindacato, rigore solo nei confronti delle fasce più deboli perché non si è colpito abbastanza sul versante della patrimoniale e del recupero dell'evasione fiscale, poca crescita perché, come detto anche dalla Banca d'Italia, gli effetti della manovra peseranno per un - 0,5% sul PIL.
Aumenta il peso della pressione fiscale, crescel'IVA che crea un aumento dei prezzi ed una riduzione dei consumi, senza che si sia neanche abbozzata la riforma fiscale a favore di dipendenti e lavoratori.
L'iniziativa sindacale perciò proseguirà con manfestazioni di fronte a Palazzo Chigi fino al 24 dicembre. Ciò nonostante si sia riusciti ad addolcire parzialmente la pillola in merito alla rivalutazione delle pensioni, all'aumento del numero dei lavoratori in mobilità esentati dall'applicazione delle nuove regole sul pensionamento (da 50 mila a 65 mila), a ridurre la penalizzazione sulle pensioni in caso di pensionamento anticipato e a ridurre lievemente il ritardo stabilito per il pensionamento dei sessantenni.
Per altro verso si è introdotto un contributo sulle pensioni oltre i 200000 euro annui ed un aumento dei contributi ai lavoratori autonomi fino al 24%.
Sull'ICI si considera positiva la riduzione di imposta per le famiglie con figli a carico, ma la CISL insiste nel chiedere l'esenzione dall'ICI per le famiglie con la sola casa di abitazione.
Bonanni ha anche invitato il Presidente Napolitano ad intervenire sul rigore della manovra. Infine è positivo il riavvicinamento con tutto il mondo sindacale compresa la CGIL ma devono essere chiari gli obiettivi perché al CISL sciopera per ottenere delle modifiche e non intende la lotta come fine a se stessa.
In allegato il documento conclusivo