OGGETTO: Riunione ADICONSUM sul Digitale Terrestre
Il giorno 4 novembre ho partecipato, in qualità di componente Segreteria Adiconsum di Cagliari, alla riunione del Consiglio Generale, tenutosi a Cagliari, nei locali della CISL, in via Ancona 11.
Il Segretario Generale Paolo Landi, il Responsabile Settore Nuove Tecnologie, Mauro Vergari, ed il Segretario Generale Regionale, Giorgio Vargiu, ci hanno illustrato le problematiche relative al passaggio alla televisione digitale terrestre, nonché le perplessità ed i dubbi che la nostra Associazioni Consumatori manifesta.
Con lettera, indirizzata al Presidente della Regione Sardegna, On Soru, l’Adiconsum contesta, con forza, le decisioni prese su tale innovazione, perché la nuova tecnologia è imposta con forza ai cittadini, attraverso lo spegnimento del segnale televisivo analogico previsto, nei territori dei capoluoghi di provincia sardi, per il 31 gennaio 2006 e per tutta la regione il 31 luglio 2006.
Tale fatto comporterà che i televisori ed i videoregistratori non collegati al decoder digitale saranno da buttare, mentre le famiglie dovranno sostenere costi per l’acquisto degli ulteriori decoder. Infatti calcolando una media di 3 televisori a famiglia ed il prezzo medio del decoder senza incentivo di circa 130,00€ , il costo famiglia, sottraendo l’incentivo di 90,00€, è complessivamente di 300,00€, una vera e propria tassa.
Adiconsum e CISL Regionale, in un documento congiunto, nel dichiarare la loro non contrarietà all’innovazione tecnologica chiedono:
·Una maggiore gradualità nel passaggio da una tecnologia all’altra.
·L’apertura immediata di un tavolo di concertazione, convocato dalla Regione Sardegna, coordinato dal Ministero delle Telecomunicazioni, composto da tutti gli organismi interessati al passaggio in digitale della televisione, compresi i consumatori, per determinare modalità che non danneggino in alcun modo i diritti e gli interessi dei cittadini, a vantaggio delle solite potenti emittenti televisive e per gestire al meglio il passaggio dall’analogico al digitale;
·La coabitazione fra il vecchio analogico ed il nuovo digitale terrestre, rinviando quindi lo Switch-off; fino a quando la popolazione non sarà nelle condizioni di abbandonare la visione analogica;
·La sospensione degli incentivi e l’attivazione di detrazioni fiscali per l’acquisto di tecnologie ed adeguamento impianti di ricezione;
·La creazione di un piano di digitalizzazione globale;
·L’impegno delle Istituzioni per promuovere set top box predisposti a vari mezzi di trasmissione per poter avere un solo decoder nelle case;
·Televisori già predisposti al digitale terrestre;
·Informazioni dettagliate nei negozi in merito alle zone irradiate dal segnale digitale ed ai canali trasmessi.
.Infine la riunione ha bene messo in luce:
·Il fatto che i consumatori sono ai margini delle scelte operative decise per realizzare il cambio di tecnologia;
·La preoccupazione per il fenomeno della corsa all’acquisto dei decoder con gli incentivi che comportano costi aggiuntivi per la famiglia, in una situazione di confusione e nella prospettiva eventuale che lo spegnimento della televisione analogica venga fermato;
·Il fatto che, essendo il passaggio dall’analogico al digitale in una fase sperimentale, i costi gravano sui cittadini invece su chi promuove la sperimentazione
·Che “l’interattività” del Decoder Digitale Terrestre (DDT), non serve perché esiste già con l’uso della “rete in banda larga”;
·Che il DDT non si integra con le altre, innovative, modalità di comunicazione (es. SKY);
·Che il DDT non ha attrattiva perché simile alle trasmissioni analogiche;
·Che la necessità di adeguamento di impianti è costoso e fa rinunciare al DDT;
·Che l’uso di un decoder esterno crea difficoltà d’uso alla popolazione poco tecnolocizata;
·Che il DDT non è ricevibile da tutti;
·Che “l’interattività”, doppione di Internet, è costosa a causa del collegamento al telefono.