A Cagliari 5000 persone hanno sfilato per le vie cittadine, per protestare contro la legge Finanziaria nazionale.
Il corteo è stato aperto da una nutrita delegazione dei lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari e dello spettacolo che, durante la manifestazione e sul palco, hanno eseguito brani musicali e cantato alcune arie.
Prima dei comizi ufficiali di CGIL CISL UIL, una portavoce ha sinteticamente sottolineato i problemi del settore, i cui posti di lavoro sono a rischio a causa dei tagli previsti nella legge finanziaria nazionale e in quella regionale.
Sono poi intervenuti i segretari territoriali della CISL Fabrizio carta e della CGIL, Enzo Costa. Ha concluso la manifestazione Pietro Pellegrini segretario confederale UIL.
Sono state evidenziate le problematiche nazionali e i riflessi negativi che i provvedimenti del Governo hanno nei confronti di un'economia debole, come quella sarda e cagliaritana, caratterizzata da forti tassi di disoccupazione, percentuali elevate di lavoro precario, ritardi nelle infrastrutture e nelle politiche energetiche e industriali.
Il sindacato, è stato detto, non protesta solamente, ma propone e le proposte valgono oggi, nei confronti del Governo Berlusconi, ma anche nei confronti dei prossimi Governi, di qualunque segno saranno.
E la concertazione è una necessità non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale, regionale, provinciale e comunale.
Con la manifestazione si è voluta arginare la prepotenza di questo Governo e ribadire che al centro dell'azione sindacale devono essere la solidarietà, l'uguaglianza, la redistribuzione delle ricchezze, la rivendicazione di uno stato sociale attento alle problematiche dei ceti più deboli, a partire dagli anziani e dai disoccupati.
A Villacidro, oltre duecento delegati sindacali di CGIL CISL UIL, si sono riuniti presso la sala riunioni del Consorzio Industriale. Sono Intervenuti Rinaldo Mereu per la UIL, Edoardo Bizzarro e Sergio Concas della Cisl e Carmen Marongiu e Giampaolo Diana della CGIL.
E' stato posto l'accento sulle probelmatiche della Nuova Provincia e delle necessità che la Regione trasferisca competenze, risorse e personale per il buon funzionamento della struttura.
E' chiaro poi che i tagli della Finanziaria Nazionale verso i Comuni e gli Enti locali, in genere, danneggiano particolarmente una provincia piccola e nuova come quella del Medio Campidano, di recente costituzione.
Allarme rosso anche per la zona industriale e per la crisi che attanaglia diverse industrie del territorio e in particolare per la Nuova Scaini, i cui lavoratori sono ancora a rischio, dopo cinque anni, di non vedersi neanche prorogata la mobilità per il 2006.