Nota Cisl confederale su mercato del lavoro.
Oggetto: Incontro Governo-Parti Sociali su Riforma Mercato del lavoro - 20 marzo 2012
Nell'incontro svolto alla Presidenza del Consiglio con la presenza del Presidente del Consiglio Monti il Governo ha presentato una proposta conclusiva per la riforma del Mercato del lavoro articolata in tre parti:
1. Nuova disciplina delle tipologie contrattuali basata :
sull'apprendistato come canale privilegiato per l'ingresso al lavoro dei giovani e sul contratto di inserimento per quanti hanno perso il lavoro o sono in condizione di svantaggio sociale;
sul contrasto alle flessibilità~ "malate" quali false partite IVA, Associati in partecipazione,utilizzo abusivo di tirocini e stage attraverso un forte inasprimento delle condizioni di esercizio e con la cancellazione di alcune norme
sul principio che la flessibilità necessaria al sistema economico e produttivo debba avere un costo maggiore come nel contratto a tempo determinato e nelle collaborazioni a progetto.
2. Riforma degli ammortizzatori sociali che prevede:
mantenimento per il 2012 e 2013 della strumentazione legislativa e normativa legata all'emergenza in particolare la Cassa integrazione in deroga.
Trasformazione dell’attuale indennità di disoccupazione in Assicurazione Sociale per l’Impiego ( ASpI ) con graduale superamento dell’indennità di mobilità. La transizione si completerà nel 2017 ed a regime l’ASpI avrà una durata di dodici mesi fino ai 54 anni e di diciotto mesi da 55 anni. Attualmente la disoccupazione ha una durata di otto mesi fino a 50 anni e dodici mesi sopra i 50 anni. Una volta esaurita la transizione il fondo per la mobilità non scomparirà bensì sarà destinato al sostegno al reddito per i lavoratori anziani ( over 58/60 ) in caso di licenziamento ovvero ad integrare la durata dell’ASpI sempre nell’ultimo scaglione di età dei lavoratori. In questo modo quanto perderà rispetto ad ora in copertura chi utilizzava la mobilità sarà in gran parte compensato in particolare per l’area dei lavoratori anziani, che sono oggettivamente i più difficili da reimpiegare.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro verranno mantenute la Cig ordinaria e i Contratti di solidarietà nell’attuale assetto, la Cig Straordinaria per ristrutturazione e crisi aziendale con la sola eliminazione della cessazione di attività in caso di procedura concorsuale. Per i settori non coperti da Cig verranno costituti dei Fondi di Solidarietà attraverso accordi tra le parti sociali, utilizzando in gran parte l’esperienza della Bilateralità
il rafforzamento delle politiche attive attraverso un Accordo tra Stato e Regioni, con forte valorizzazione del out-placement, della riqualificazione professionale attraverso formazione mirata facendo leva su una riorganizzazione dei Servizi Pubblici per l’impiego e soprattutto delle Agenzie per il lavoro private.
3. La Flessibilità in uscita con la modifica dell’art.18.
Su questo punto il Governo,dopo aver più volte manifestato in tutte le occasioni la volontà di intervenire pesantemente sull’art.18, a fronte di una serrata trattativa informale svolta nei giorni scorsi con le parti sociali, ha presentato una proposta di mediazione, in considerazione della ferma richiesta di tutto il Sindacato Confederale di salvaguardare la funzione originaria dell’art. 18 contro discriminazioni, abusi e arbitrii da parte delle aziende sui lavoratori.
La proposta prevede che:
i licenziamenti attuati per discriminazione siano sempre e per qualsiasi dimensione di azienda puniti con il reintegro;
Anche la gran parte dei licenziamenti per motivo disciplinare prevedono il reintegro quando il fatto di cui il lavoratore è accusato non sussista ovvero le motivazione del licenziamento siano riconducibili all’ampia casistica dei CCNL. Per una parte residua di licenziamenti disciplinari il giudice può decidere l’indennizzo economico da 15 a 27 mensilità a seconda dell’anzianità del lavoratore;
Per i licenziamenti determinati da un motivo economico, previa procedura di conciliazione come già previsto dallo Statuto dei lavoratori, il giudice dispone, in caso di mancanza di giustificato motivo l’indennizzo sempre da 15 a 27 mensilità.
Dopo un ampia discussione in cui sono intervenute tutte le organizzazioni sindacali e datoriali nonché il Presidente della Conferenza delle Regioni, il Presidente del Consiglio ha chiesto a tutti i partecipanti un assenso alla proposta anche per poter concludere rapidamente il negoziato sugli altri temi della riforma del MdL.
L’insieme delle organizzazioni sindacali e datoriali hanno manifestato interesse ed adesione alla proposta del Ministro, con la sola esclusione della Cgil che ha preannunciato forti reazioni.
Alla fine della riunione è stato fissato per giovedì 22 marzo l’incontro conclusivo del negoziato.
Il giudizio della Cisl sui contenuti della riforma del mercato del lavoro è positivo, riservandosi di conoscere la versione definitiva dei tesi e dei provvedimenti. Nello specifico sulla parte dell’art.18 la Cisl giudica di straordinaria valenza sociale aver impedito che venisse cancellato l’art.18 che anche con le modifiche attuate continuerà ad esercitare la funzione di tutela dei lavoratori, particolarmente necessaria nei momenti attuali di crisi economica ed occupazionale.
Fraterni saluti
Il Segretario Generale
Raffaele Bonanni