Alla Cisl si è parlato di povertà: 8 testimonianze di vita vissuta.
A Cagliari, alla Cisl, si è parlato di povertà. L’incontro è stato aperto dalla relazione di Mario Medde che ha messo in evidenza i problemi vissuti dai lavoratori, dai pensionati e dai disoccupati sardi.
Sono circa 350000 i sardi sotto la soglia della povertà assoluta, circa novantamila coloro che sono nelle liste degli ammortizzatori sociali, in tutte le sfaccettature (cassa integrazione, mobilità, disoccupazione), la media delel pensioni è ben al di sotto dei 600 euro mensili, le famiglie soffrono e tanti lavoratori, pur con stipendio, sono super indebitati a causa dell’aumento dei prezzi, delle tariffe.
La società sarda, con la Regione in prima fila ha il dovere di mobilitarsi per rispondere ad una crisi, drammatica, che non vede la fine.
E’ necessario varare un piano straordinario per il lavoro giovanile, evitando di ricorrere a stage, voucher che non danno stabilità, in attesa di una ripresa produttiva che deve lavoro stabile.
Integrare le politiche di assistenza, pur necessarie, con quelle di promozione dello sviluppo.
La particolarità della manifestazione è stata che sono intervenuti 8 lavoratori o pensionati, alcune dei quali donne giovani, che hanno potuto esprimere le loro istanze, i loro problemi, le loro aspettative di disoccupati/e, cassintegrati, pensionati con bassissimi redditi.
Testimonianze, in alcuni momenti anche commoventi e toccanti perché hanno reso bene le difficoltà e i drammi vissuti.
Molte le ragazze intervenute e tra di esse due del nostri territorio: Stefania Frau, giovane donna di 34 anni che, dopo diverse esperienze lavorative, e dopo alcuni anni passati come lavoratrice interinale all’INPS , insieme ad altri, ora vive la disoccupazione. “Provo rabbia – ha detto Stefania – pensando che il mio lavoro di elaborare le pratiche di cassa integrazione o di mobilità sarebbe necessario ed oggi l’INPS, causa il cronico ritardo, paga i sussidi anche con 4 mesi di ritardo. Non chiedo favori o assunzioni ma solo di poter essere utile alla collettività, con la professionalità acquisita in questi anni.” Ma, come anche altre ragazze intervenute, è venuta fuori anche la difficoltà di pensare a costruire una famiglia a dei figli, proprio a causa della disoccupazione. “Il maggior spreco – ha concluso – è quello delle risorse di tanti giovani inutilizzati e lasciati nel limbo della disoccupazione”
Per la FELSA di Cagliari è intervenuta anche Enrica Mulleri cha posto l’accento sulle discriminazioni di genere che portano le donne ad essere povere tra i poveri ed ha esposto la necessità del massimo impegno da parte del sindacato e della CISL nell’affrontare queste problematiche, in una società che vede l’occupazione femminile in ritardo di venti punti percentuali rispetto a quella maschile. E la crisi certo non aiuta !!!
Erano presenti due assessori regionali (al Lavoro Antonello Liori e alla Sanità Simona De Francisci) che, bisogna dirlo, hanno ascoltato con attenzione e, speriamo, faranno tesoro di quanto hanno sentito.
C’è tanto da fare e la regione deve portare avanti politiche di qualità per aiutare le famiglie, superare i momenti di difficoltà e di povertà, ma anche di inserimento nel lavoro che, come ribadito da tutti gli interventi, è la medicina necessaria per ridare dignità ai tanti che soffrono.
nota a cura della Cisl di Cagliari