01/12/2005
Manifestazione a Roma: 5000 sardi e tante bandiere CISL
Grande partecipazione a Roma alla manifestazione del 1 dicembre indetta per reclamare dallo Stato una più equa ripartizione delle risorse derivanti dalle entrate fiscali.
In una iniziativa colorata, gioiosa, ma con tanti lavoratori decisi e combattivi, si è registrata una massiccia presenza di lavoratori della CISL, con le loro bandiere, arrivati a Roma in nave e in aereo da tutte le province sarde.
Il corteo si è snodato da Piazza Esedra a Piazza Venezia e, successivamente, una delegazione di manifestanti, capeggiata dal Presidente del Consiglio regionale sardo, Soru, è stata ricevuta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Della delegazione faceva parte anche il segretario generale della CISL Mario Medde.

Le dichiarazioni si Soru, al termine dell'incontro:
"Abbiamo chiesto che ci vengano restituiti i 5 miliardi di euro che lo Stato ci deve e che hanno causato un indebitamento stratosferico negli ultimi sei anni; abbiamo chiesto di farlo subito, perché abbiamo bisogno di continuare a vivere e lavorare per lo sviluppo dell'isola". Dalla prossima settimana, ha spiegato Soru, sarà istituito un tavolo a cui parteciperà lo stesso Letta, con i ministri Tremonti e La Loggia per mettere a punto le prime soluzioni che saranno trovate nel maxiemendamento. "Questa legge finanziaria - ha concluso Soru - si farà carico di trovare le prime soluzioni per la Sardegna". A quanto si è appreso un incontro con il ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia, è previsto già per oggi alle ore 16. (ANSA).
Nelle prossime ore, le valutazioni ufficiali della Cisl regionale, presente al tavolo, insieme a CGIL CISL UIL , sindaci e parti sociali.
Per ora la CISL sottolinea la grande partecipazione unitaria al corteo: senza i lavoratori e senza il sindacato, non sarebbe mai stato possibile realizzare una manifestazione così bella e così importante.
A fronte di una risposta corale così decisa, lo Stato non può non restituire il maltolto alla Sardegna che è fortemente indebitata anche a causa di tutto ciò.