18/06/2012
Successo della manifestazione unitaria. Anche una rappresentanza dei lavoratori sardi presente in piazza.
Crisi. Bonanni: "Senza risposte continueremo a mobilitarci in tutto il Paese.Vogliamo dialogo sociale ed equità"

Il segretario della Cisl dal palco in piazza del Popolo torna a chiedere al governo un cambio di rotta nella politica economica ed un ritorno al dialogo con le parti sociali.

"Siamo in tanti qui in questa piazza a dimostrare la nostra disapprovazione per come stanno andando le cose nel Paese. Questa è dunque una grande manifestazione di lotta, è un segnale forte della volontà di Cgil, Cisl e Uil di reagire perché si cambi atteggiamento". Così il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni nel suo intervento dal palco di Piazza del Popolo dove è confluito il corteo della manifestazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil per chiedere all'unisono un sostanziale cambio di rotta nella politica economica del Governo: meno tasse, piu' occupazione, misure più eque, misure per la crescita ed un ritorno alla concertazione.
200 mila i partecipanti alla manifestazione di oggi che Bonanni via twitter ha definito 'grandiosa'. "Ed il fatto - ha osservato - che sia stata cosi' partecipata di sabato e nonostante il caldo ne fa una lotta potente. Il governo mediti, cambi spartito''.

"Siamo qui in questa piazza per coloro che hanno perso il lavoro, - ha detto il Segretario della Cisl nel suo intervento - per coloro che hanno paura di perderlo e che sono in cassa integrazione, per chi non ha la rivalutazione delle pensioni e per coloro che apprendono da un giorno all'altro di aver perso un diritto senza che sia stato concertato. Siamo qui - incalza Bonanni - per dare voce a tutti coloro che dicono basta e non ci stanno più. In questa crisi - ha ricordato il Segretario della Cisl - il Governo ha iniziato dicendo che sarebbe stata dura ma che l'equità avrebbe reso tutto più plausibile, accettabile, più comprensibile. A tutt'oggi non abbiamo visto un'operazione equa. Ecco perché si è inseguita in modo pervicace la soluzione di non avere confronto e concertazione. Perché con la concertazione tutto diventa trasparente alla opinione pubblica".
"Senza confronto, senza concertazione - ricorda Bonanni - le lobbies fanno quello che vogliono e i poteri forti fanno oscuramento delle urgenze sociali che noi non rinunceremo a rappresentare in questo paese. Faremo resistenza a questo modo di procedere del Governo e di chi vuole abolire le rappresentanze e il sociale. Saremo l'osso più duro da superare, non staremo zitti e continueremo la nostra battaglia - ha ribadito.
Quanto alla vicenda esodati "per noi - ha detto Bonanni - sono il simbolo della peggiore cosa commessa senza concertazione. Si lasciano i lavoratori senza prospettive. Sono sei mesi che le persone sono senza stipendio e senza pensione. Troppi mesi persi. E su questo sono state dette tante bugie" sottolinea ancora chiedendo "perché il ministro non ha voluto riconoscere tutti gli accordi presi con le parti sociali? Per fortuna abbiamo avuto il sostegno della Commissione parlamentare della Camera che chiede con noi di arrivare al 31 dicembre. Spero che nei prossimi giorni riusciremo ad avere un risultato, diversamente faremo altre manifestazioni a sostegno dei lavoratori abbandonati".
"Chiediamo una riforma fiscale che restituisca i soldi a lavoratori e pensionati, perché senza soldi non ci saranno risorse da dirigere verso i consumi. Per questo la riduzione delle tasse è essenziale".
"Queste sono le richieste per i lavoratori, i pensionati e le famiglie. E se non ci saranno risposte continueremo la nostra battaglia.
Il 20 giugno prossimo i pensionati faranno la loro manifestazione in tutti i territori e noi faremo la stessa cosa per portare il governo a tornare al dialogo sociale" ha concluso.