Pubblico impiego. Assemblee in tutti gli enti pubblici contro i tagli previsti dal Governo
Cresce la mobilitazione dei sindacati del pubblico impiego per un piano vero di riorganizzazione della Pa. Bonanni: "Solo un vero confronto con le parti sociali, può avviare una stagione di riforme durature"
Roma, 22 giugno 2012. Due ore di assemblea in tutti gli enti pubblici della Penisola. Da nord a sud cresce la mobilitazione unitaria di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa, che lanciano l'iniziativa per martedì 26 giugno a supporto della richiesta inviata ieri dalle tre confederazioni al governo Monti affinchè apra il tavolo su spending review e pubblico impiego.
"Protestiamo contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti da questo governo" attaccano i segretari generali delle federazioni del pubblico impiego Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp), Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) e Benedetto Attili (Uil-Pa) che chiedono un tavolo con il governo per un un piano complessivo di riorganizzazione della Pa, come si è iniziato a fare con l'Intesa del 3 maggio. "Questo spiegheremo il 26 di giugno - sottolineano - in tutti i posti di lavoro d'Italia". (il comunicato integrale)
Sull'ipotesi di tagli nella pubblica amministrazione si è espresso il Segretario della Cisl, Raffaele Bonanni che ieri ha definito "sconcertante la irresponsabilità con cui il Governo si sta muovendo. Stanno lavorando per distruggere la coesione sociale - ha detto annunciando di aver inviato insieme ai Segretari di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Luigi Angeletti, una lettera al premier Monti per chiedere la convocazione di un incontro con i ministri competenti. "Solo un vero confronto con le parti sociali, può avviare una stagione di riforme durature" ha dichiarato Bonanni puntando il dito contro il governo e auspicando che non si continui a fare terrorismo, "perche' - ha detto - cio' induce le persone ad accelerare l'andata in pensione e a ritenersi esposte. Il paese sta morendo di salassi stupidi - ha aggiunto ribadendo che "senza coesione non può esserci prospettiva per il Paese".
"Le soluzioni si prendono con le realtà rappresentative - ha poi sottolineato tornando a chiedere un ritorno alla concertazione per discutere di tutte le questioni irrisolte: spending rewiew, esodati, mancate misure per la crescita. "Non ci può essere coesione scavalcando continuamente le rappresentanze - ha concluso il Segretario della Cisl precisando: "Se il Governo vuole riformare davvero il pubblico impiego, deve prendere il coraggio e agire contro le lobby e non contro i lavoratori".