31/07/2012
Sentenza della Corte Costituzionale stabilisce l'illegittimità di numerose leggi della Regione Sardegna sui centri servizi lavoro e altro precariato.
La Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 10, della legge della Regione Sardegna 4 agosto 2011, n. 16 (Norme in materia di organizzazione e personale); e di altre leggi regionali in merito ai CSL, al progetto SIADARS e ad altre questioni che attengono la stabilizzazione dei precari.
Le dichiarazioni del segretario regionale FPS Davide Paderi.

La Giunta e il Consiglio Regionale devono risolvere con urgenza le
problematiche scaturite con la sentenza della Consulta sulla legge 16/2012 per i servizi il lavoro pubblico e il precariato
Grande preoccupazione e un forte disorientamento ci consegna il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha esaminato il ricorso del Consiglio dei Ministri sulla legge regionale che definiva una serie di questioni sul lavoro pubblico, il precariato e questioni giuridico contrattuali del comparto Regione.
Senza entrare nel dettaglio della sentenza, che di fatto annulla in troppi punti la carta della specialità e la stessa competenza primaria in materia di personale vi e' l'urgenza di trovare soluzioni e misure per alcune questioni, tenuto conto che sono centinaia i lavoratori a rischio con la sentenza della Consulta così come alcuni servizi strategici nel territorio.
Se da un lato e' vero che il Consiglio doveva operare meglio e con maggiore chiarezza sugli obiettivi della norma ed un maggiore raccordo con il coordinamento di finanza pubblica e le nuove strettoie nazionali, onde evitare impugnative che suonano come un reiterato rimprovero e richiamo, resta in primo piano il poco peso
della Sardegna con Roma. Molte tematiche che la legge ha definito sono legate a importanti servizi pubblici sul territorio (servizi per l'impiego) e ora sono drammaticamente compromesse. Allo stesso modo il tema del
precariato e le questioni giuridiche contrattuali del comparto Regione diventano ancora piu' annodate e
pericolosamente confuse, sia per questa sentenza - che per alcuni casi rappresenta l'ennesimo colpo alla produzione normativa regionale - che per una tendenza del legislatore di tentare forzature su materie e problematiche che non sono prioritarie e che attirano gli occhi vigili del controllo da parte del Governo.
La CISL FP chiede con urgenza che la Giunta e il Consiglio si attivino per dare una riposta a quelle problematiche che la norma cercava di definire, con una considerazione non maliziosa ma di realismo per la quale altre Regioni hanno potuto fare cose simili a quelle bocciate alla Sardegna con deroghe, normative o procedure non rese illegittime o incostituzionali e soprattutto con un peso specifico che ha contato nei n egoziati con Roma.
IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP
(Davide Paderi)