10/08/2012
Dal 8 agosto a casa i lavoratori dei centri servizi lavoro di Cagliari. Ora la Regione deve intervenire seriamente.
Licenziamenti dei lavoratori dei Centri servizi lavoro di Cagliari.

Era nell'aria, purtroppo: dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha cassato le leggi che prorogavano i contratti dei lavoratori dei CSL e dei CESIL, e dopo la pubblicazione della sentenza avvenuta l'8 agosto, il dirigente della provincia di Cagliari ha sospeso, in quanto nulli, i contratti dei lavoratori.
Un fatto tanto grave, quanto purtroppo atteso. E così perdono il posto di lavoro i 35 lavoratori del CSL di Cagliari, al quale è stato interdetto il lavoro e perfino l'entrata nel loro posto di lavoro, e i servizi, così importanti in questa fase, vengono meno.
E' il frutto di una sequela di omissioni e di errori, commessi dalle giunte regionali che si sono succedute nel tempo, della miopia di un consiglio regionale che, evidentemente impreparato, continua a subire bocciature su bocciature. In generale è un fallimento per tutti.
Occorre che ora ci si impegni tutti per trovare una soluzione che dia lavoro ai dipendenti dei CSL e rimetta in funzione il servizio.
Nel frattempo, in un tardivo sussulto di impegno, i capigruppo del Consiglio regionale si sono impegnati ad approvare una leggina il 28 agosto che possa trovare qualche soluzione.
Meglio così, ma non si può non rimarcare il ritardo con il quale si affronta una questione così decisiva per i lavoratori e, soprattutto, per le politiche dl lavoro.