Cagliari 30/8/2012
La crisi socio economica e occupazionale, in questi giorni, sta assumendo aspetti sempre più drammatici (vedi le crisi aziendali del Sulcis, assurte agli onori della cronaca, perfino nazionale).
Pur non registrandosi, in provincia di Cagliari, toni così altisonanti, si deve però sottolineare come la crisi morda con la stessa intensità delle altre province.
E’ da ricordare che il tessuto produttivo della provincia è fatto per oltre l’82% di aziende del settore terziario, servizi, call center, commercio le cui dimensioni sono spesso al di sotto della soglia dei 15 dipendenti ed i licenziamenti, che purtroppo ci sono, colpiscono una popolazione che non ha voce e che spesso non fa notizia e diventa così invisibile.
Il tutto è testimoniato dai dati registrati dall’ISTAT: il tasso di disoccupazione in un anno, era aumentato considerevolmente passando dal 12,4% del 2010 al 13,2% (+0,8%) del 2011. La disoccupazione a Cagliari è inferiore, rispetto al dato regionale, di 0,3%, ma supera il dato nazionale di quasi 5 punti percentuali e c’è quindi un forte gap da colmare.
Vi è anche una forte sproporzione, a sfavore del tasso di occupazione femminile: maschile (61%), contro il 41,3% femminile. Sono quasi 20 punti percentuali in meno e ciò significa che le politiche che favoriscono l’occupazione femminile che, secondo molti studiosi sarebbero la ricetta per una maggiore occupazione globale, sono ancora molto carenti. Tanto più in una provincia dove l’occupazione è addensata nel settore dei servizi e della pubblica amministrazione, nei quali il lavoro femminile è più presente.
Si devono anche evidenziare i 125851 iscritti ai centri servizi lavoro (che rappresentano più del 24% della popolazione complessiva della provincia di Cagliari). Fatto negativo, perché l’aumento riguarda soprattutto la fascia dei disoccupati: una gran mole di persone passa da un lavoro a tempo indeterminato alla disoccupazione o alle liste degli ammortizzatori sociali in deroga, per le quali si registra un forte incremento.
Infine un dato sugli avviamenti, fornito dalla Provincia di Cagliari: un saldo negativo di 3229 tra avviamenti e cessazioni. Sono in definitiva più di ventiseimila le cessazioni che riguardano contratti a tempo indeterminato. Anche, tarando il totale complessivo con coloro che vanno in quiescenza (sempre di meno per effetto della riforma pensionistica), il numero appare altissimo.
Preoccupa infine l’altissimo numero delle casse integrazioni e delle mobilità in deroga; oltre il 35% dei lavoratori in mobilità in deroga sono della provincia di Cagliari e senza che, all’orizzonte, vi siano prospettive di reimpiego o politiche attive del lavoro efficaci.
La crisi dell’edilizia, infine, colpisce molto una provincia che si è sempre basata molto su questo settore: sono migliaia i lavoratori edili fermi e solo un rilancio delle ristrutturazioni dei centri storici e delle commesse pubbliche potrebbe porre rimedio alla situazione.
Insomma, una situazione molto delicata che richiederà impegno e partecipazione da parte di tutti, nelle prossime settimane.
nota a cura della Cisl di Cagliari.
Il Segretario Generale
Fabrizio Carta