ALCOA, CARBOSULCIS rappresentano la punta dell'iceberg della crisi e della disoccupazione che colpiscono, sempre più duramente, il Sulcis e l'intera Sardegna.
In questi giorni, le notizie su queste due gravissime vertenze hanno tenuto banco sulle pagine dei giornali anche nazionali. Merito, certamente, della capacità di lotta e di mobilitazione dei lavoratori di quelle aziende e di quel territorio. Ma anche della insostenibilità della condizione di tanti lavoratori.
Si tratta di vertenze non nuove, cicliche e che, periodicamente, assumono una drammaticità terribile. Centinaia, se non migliaia di lavoratori rischiano di perdere il loro lavoro, rendendo la situazione economica del SULCIS e della Sardegna sempre più gravi. Del resto i dati sull'occupazione ci dicono che la crisi è sempre più grave e migliaia di lavoratori perdono il posto, ingrossando, quando va bene, le liste di coloro che fruiscono degli ammortizzatori sociali.
Ci sono gravi responabilità della classe politica, anche regionale, per le mancate scelte corrette di politica economica e industriale. E' il caso di imboccare nuove vie e di adottare scelte strategiche diverse. Ma, nel frattempo, non si può permettere che la Sardegna sia desertificata dal punto di vista industriale. Su questo tema è interventuo anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni che, commentando le vicende sarde, ha chiesto con forza di "Evitare il pericolo di desertificazione industriale della Sardegna e che bisogna produrre in loco energia a basso costo. Occorrono centrali a carbone pulito.
Roma 31.8.2012 - "Bisogna trovare una soluzione altrimenti quel territorio, quella regione, si desertifica sul piano
industriale; dobbiamo risvegliarci, il nostro Paese ricorre soltanto agli idrocarburi che, come si sa, inquinano molto e
costano molto; abbiamo scelto di non ricorrere al nucleare? Bene ma si cerchino energie alternative e poco costose". Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni intervistato da Tgcom24. 'Il Paese - aggiunge Bonanni - si
trova in una situazione di stallo. Quindi l'appello al governo: ''Deve impegnarsi e indicare una strada, che deve accogliere anche il governo sardo, che e' quella di produrre li', sul posto, energia a basso costo. Oggi l'energia realizzata con l'olio combustibile e' quella a piu' alto costo e, se non si risolve il problema, qualunque investitore fuggira'. Occorrono
centrali a carbone pulito. Il problema e' strutturale''. "I partiti?- ha aggiunto- Se si devono far sentire, lo devono fare
per cercare delle soluzioni. Questo devono fare davvero, perche' la gente li' e' esasperata. Piu' che il chiacchiericcio -
ammonisce il segretario generale della Cisl - bisogna andare incontro ad una situazione di operosita' silenziosa e produttiva da parte della classe politica italiana''