Alcoa. Bonanni: "Senza l'attivita' produttiva, solo il deserto industriale e anche umano"
La Cisl esorta le parti coinvolte nella vertenza all'assunzione di responsabilità precise per garantire la salvaguardia dell'indotto
Roma, 10 settembre 2012. "Subito una soluzione per l'Alcoa, che si incentri su un piano per l'energia a basso costo". Così il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al suo arrivo in piazza della Repubblica, per partecipare al corteo dei lavoratori dell'Alcoa diretto al ministero dello Sviluppo.
"Dobbiamo dare una prospettiva ai lavoratori di Portovesme allestendo, progettando e investendo su un piano per la realizzazione dell'energia a basso costo. Questa e' l'unica soluzione" ha detto chiedendo al governo di prendere in carico la situazione "perche' non si puo' lasciare questa zona abbandonata a se stessa. Senza l'attivita' produttiva, c'e' solo il deserto industriale e anche umano''.
Il segretario della Cisl ha poi ricordato che sul versante occupazionale in Italia si vivono "momenti difficili. Bisogna trovare soluzioni coraggiose con iniziative chiare e definite da parte del Governo centrale e delle istituzioni locali". In particolare, sull'Alcoa al fine di realizzare investimenti per l'energia a basso costo "bisogna trovare una soluzione che rassicuri le autorità europee" . Per Bonanni il Governo si sta muovendo con troppa cautela, "in momenti difficili, servono soluzioni coraggiose".
Quanto all'incontro di domani con il Governo a Palazzo Chigi: ''Mi aspetto piu' attenzione su crescita e lavoro" ha detto osservando "D'altronde se ci ha convocato, qualcosa avra' da dire''.
"Le disponibilità concrete dichiarate da Governo e Regione Sardegna per affrontare e risolvere in modo strutturale le questioni dell'energia e delle infrastrutture per dare un futuro rassicurante di continua produttività all'Alcoa, sono positive ed importanti" Ha dichiarato il Segretario confederale Cisl Luigi Sbarra, commenta l'incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Alcoa. "Così come consideriamo positivo incoraggiare e valorizzare gli interessi manifestati da due gruppi imprenditoriali pronti ad avviare un negoziato con Alcoa finalizzando la possibilità d'acquisto. C'è secondo la Cisl, - prosegue Sbarra - uno spazio nuovo che se aperto in queste ultime giornate può impegnare tutte le parti all'assunzione di responsabilità precise garantendo occupazione diretta ed all'indotto. Per questo al Governo ed alla regione Sardegna chiediamo impegno straordinario per sostenere ed incoraggiare il negoziato e ad Alcoa, alla luce di questi nuovi possibili interessi di Klesch e di Glencore, di sospendere la fermata delle celle e la conseguente riduzione della produzione. Consideriamo infine apprezzabili gli impegni di Governo, regione ed enti locali - conclude -orientati alla progettazione di un piano per il Sulcis con risorse certe e programmi concreti per sostenere l'economia di quel territorio".
Anche il Segretario generale della Cisl Sardegna , Giovanni Matta, è convinto che "Solo Palazzo Chigi può risolvere la vertenza Alcoa". "Il solo modo per chiudere positivamente la vertenza Alcoa -spiega- è portarla, insieme con la questione industriale sarda nel suo complesso, al tavolo di Palazzo Chigi. Solamente un impegno concreto e diretto del Governo e del Presidente del Consiglio, infatti, può dare prospettiva e opportunità di rilancio al sistema industriale sardo. Gli accordi-spezzatino e i tavoli settoriali - tra l'altro molto difficili per le rigidità delle controparti esclusivamente preoccupate di chiudere le proprie vertenze col massimo dei risultati possibili, anche sulla pelle dei lavoratori - si stanno rivelando inutili".
"L'Alcoa ha solamente rallentato di dieci giorni lo spegnimento delle celle elettrolitiche, ma non sospeso il suo piano di fermata degli impianti. Si è, dunque, a un nuovo rinvio per la vertenza Alcoa, senza indicazione da parte del Governo di percorsi certi e immediati per assicurare la continuità produttiva nello stabilimento di Portovesme. La Regione, secondo la Cisl sarda, deve ora mettere in campo tutta la propria forza politica per chiedere al Presidente Mario Monti l'apertura, in tempi brevi, di un tavolo di contrattazione sulla vertenza Sardegna. Purtroppo -conclude- non ci sono altre strade per far uscire dalla crisi economico sociale l'intera isola".