21/12/2005
Capoluogo Medio Campidano: lettera della Cisl
La Cisl di Cagliari e Medio Campidano scrive una lettera al Presidente della Provincia del Medio Campidano, sulla questione del capoluogo.

Oggetto: Vostra convocazione del 22/12/2005.

In relazione alla vostra cortese convocazione per il 22 dicembre 2005, per l’acquisizione del parere delle OO.SS. sulla scelta del capoluogo della Provincia del Medio Campidano, dobbiamo, purtroppo, comunicarLe l’impossibilità di partecipare a tale importante incontro, a causa della concomitanza di sopravvenuti e inderogabili impegni interni.

Tuttavia, desideriamo dirle che La CISL intende adoperarsi in tutti i modi affinché la Nuova Provincia possa efficacemente dispiegare tutte le proprie potenzialità per un rilancio del territorio, attraverso politiche di sviluppo integrate, che mettano insieme i vari settori dell’economia: agricoltura, industria, turismo, servizi.

Una particolare rilevanza e attenzione va data anche alle politiche sociali, culturali ed educative, sia per venire incontro alle esigenze della popolazione anziana, sia per far sì che i giovani possano lavorare nel territorio e non emigrare in altre province o addirittura fuori della Sardegna.

I fenomeni della povertà, dell’indice di vecchiaia elevato, della fuga dei giovani sono le priorità che, a parere della CISL di Cagliari e del Medio Campidano, vanno affrontate con spirito di coesione tra le forze sociali e politiche della nuova provincia.

Ecco perché la CISL, insieme alle altre organizzazioni sindacali CGIL e UIL, si impegnerà perché i problemi si affrontino in modo integrato e di consorzio, con l’attribuzione alla provincia di un ruolo di coordinamento assolutamente necessario, stante le peculiarità del Medio Campidano.

Per quanto riguarda la scelta del capoluogo del Medio Campidano, fatto importante ma non decisivo per la soluzione delle problematiche brevemente accennate, la CISL è certa che il Consiglio Provinciale saprà svolgere il ruolo assegnatogli dalla legge in modo saggio e appropriato, in una logica di salvaguardia degli interessi comuni, e non sulla base di sterili campanilismi.