30/10/2012
Osservatorio Cisl su Occupazione e Cassa Integrazione: a settembre calano ancora gli occupati.
Osservatorio Cig e Occupazione

Ottobre 2012

Consueto monitoraggio degli andamenti dell'occupazione e degli ammortizzatori sociali nei mesi di Gennaio-Settembre 2012 a cura del Dipartimento Mercato del Lavoro, Osservatorio Cassa Integrazione, Occupazione, Politiche attive del lavoro.

Il continuo aumento della cassa integrazione, soprattutto di quella ordinaria, che si protrae dall'inizio dell'anno, suggerisce che si va allargando il perimetro delle crisi industriali, come conferma pure il trend di riduzione dell'occupazione nell'industria.
Nel complesso, nonostante la forzata permanenza al lavoro della fascia di età 55-64 anni, dovuta alle riforme pensionistiche, l'occupazione continua a calare. Ed il calo non è più dovuto principalmente ai giovani fino a 35 anni che perdono lavori non stabili, che comunque rappresentano oltre la metà dei disoccupati, ma sempre più anche a coloro che hanno perso una precedente occupazione a tempo indeterminato.

A fronte di tale situazione non sono ulteriormente rinviabili misure antirecessive, dagli investimenti in ricerca, energia, edilizia, favorendo le nuove iniziative imprenditoriali, alla redistribuzione del carico fiscale a favore del lavoro, agli incentivi alla produttività.
Contemporaneamente va fatto ogni sforzo per aumentare la dotazione di risorse per gli ammortizzatori sociali, che rischiano di essere insufficienti a fronte di una tale situazione di emergenza.
Il numero dei lavoratori in cassa integrazione, che potrebbero andare presto ad ingrossare ulteriormente le file dei disoccupati, rende anche urgente l'attuazione di politiche di ricollocazione a favore dei lavoratori espulsi o a rischio di espulsione, a partire dalla legge delega contenuta nella riforma del lavoro, da realizzare con una intesa in Conferenza Stato-Regioni, e che dovrebbe prevedere, a carico dell'impresa che licenzia, una dote per favorire la ricollocazione del singolo.
Infine, non può non essere presa in seria considerazione l'ipotesi di un patto generazionale per favorire il "part time in uscita", dei lavoratori anziani. Sono necessarie uscite anticipate non traumatiche rispetto alle nuove norme sulle pensioni, preferibilmente abbinate all'inserimento di giovani nei posti di lavoro.

Osservatorio Ottobre 2012