13/11/2012
Zone Franche Urbane, amministrazione comunale di Quartu e forze sociali chiedono l'inserimento della Sardegna nei progetti.
ZONE FRANCHE URBANE

CAGLIARI 13/11/2012

Ieri a Quartu si è parlato di Zone Franche Urbane.
Si tratta di uno strumento istituito dalle legge finanziaria del 2008 per venire incontro alle esigenze delle popolazioni delle zone urbane e precisamente delle città con più di 25000 abitanti, scelte per alcuni criteri (situazione economica di disagio, tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale). All'interno di queste città venivano enucleati quartieri o territori nei quali il disagio era ancora maggiore, rispetto alla media comunale. Erano previste esenzioni di imposte (IRAP, ICI, contributi previdenziali etc.). Il tutto finalizzato alla creazione di nuove occasioni di lavoro e di sviluppo specie nell'artigianato, commercio, piccole aziende.
In campo nazionale (su 23 città) erano stati scelti anche i progetti presentati da Quartu, Cagliari (rione Sant'Elia), Iglesias.
In seguito, il Governo bloccò queste iniziative che ora sono state però riesumate, escludendo però le città della Sardegna, in quanto l'Isola non è più nell'area convergenza (Regioni con un PIL inferiore al 75% della media europea). Tuttavia ora ci sono degli spiragli, anche perché sono stati presentati degli emendamenti da parte di senatori (in particolare il senatore Sanna) per poter includere anche la Sardegna nel novero delle Regioni destinatarie del provvedimento. In questo modo rientrerebbero tra i progetti approvati anche Quartu, Cagliari ed Iglesias.
Delle zone franche urbane si era parlato anche in altre occasioni con il Sindaco di Quartu ed ora, nell'emergenza e sia pure in ritardo rispetto ad altre iniziative, Quartu ha convocato un incontro con le forze sociali. Obiettivo, condiviso, è quello di fare fronte comune rispetto al Governo e alla Regione per applicare questo strumento che, per l'area vasta di Cagliari, è particolarmente interessante, in quanto può dare risposte a quel tipo di disagio sociale e di disoccupazione, spesso invisibile ma non per questo meno dolorosa, che si alligna nelle cittadine e nelle aree metropolitane.
Il documento finale, che rappresenta un pò il verbale di quanto detto nell'incontro (presenti CGIL CISL UIL CONFINDUSTRIA, CONFARTIGIANATO, CONFAPI CASARTIGIANI), è il tentatuvo di costruire un'alleanza tra mondo produttivo, forze sociali e amministrazioni locali. Un documento, è stato precisato dai rappresentanti sindacali, che deve porsi a supporto di altre iniziative, comprese quelle già portate avanti, e deve vedere uniti i Comuni di Cagliari e Quartu e la Regione stessa, in una logica di area. Uno strumento agevolativo analogo potrebbe anche essere ipotizzato nelle linee della programmazione regionale.
E' dunque un documento di intenti, per quanto genereico, che pone le basi per una rivendicazione comune nei confronti delle Istituzioni nazionali e regionali.

Nota a cura della Cisl di Cagliari