22/11/2012
Accordo parti sociali sulla produttività: commento della CISL.
Accordo parti sociali su produttività

NOTA CISL CONFEDERALE.

Il negoziato tra le parti sociali sulla produttività si è concluso.
Dopo l’ incontro svoltosi giovedì 8 novembre durante il quale la trattativa aveva permesso di risolvere le questioni aperte per la definizione dell’accordo, nella serata di ieri è arrivato un testo conclusivo pienamente in linea con quanto definito nella trattativa che rende possibile ora alla Cisl la firma dell’Accordo.
Va rilevato nella parte finale del negoziato sono state assunte da parte della Cgil delle posizioni oggettivamente ostative ad una conclusione positiva dell’accordo, sia con l’inopinata riapertura di questioni già definite e formalizzate in precedenti incontri sia introducendo in modo pregiudiziale la questione-metalmeccanici, che con tutta evidenza non poteva essere risolta in questa trattativa che riguardava l’insieme dei settori e verteva su una tematica, la produttività e la detassazione dei salari oggettivamente diversa e non collegabile.
Sulla base di queste considerazione è molto probabile che la Cgil, come successo in altre occasioni si autoescluda dalla conclusione di un negoziato al quale peraltro ha attivamente partecipato, denunciando strumentalmente nel contempo l’accordo separato.

In sintesi l’Accordo sulla produttività contiene una Premessa nella quale le parti firmatarie intendono definire in piena autonomia le modalità di svolgimento della contrattazione collettiva, in particolare per quanto riguarda il secondo livello di contrattazione e richiedono al Governo di rendere strutturale la detassazione con aliquota del 10% sui salari di produttività e lo sgravio contributivo del 5% alfine di incentivare la contrattazione di secondo livello. La detassazione andrebbe incrementata allargando la platea dei beneficiari da 30.000 a 40.000 euro di reddito.
L’intesa si articola, poi, nei seguenti punti:
1. In materia di produttività è necessario innanzitutto l’impegno di tutti a partire dal Governo per migliorare la produttività di sistema: infrastrutture, energia, scuola e formazione, innovazione e ricerca, semplificazione burocratica e istituzionale. E’ necessario altresì ridurre la tassazione su lavoro ed imprese, per favorire gli investimenti e la crescita.
2. Per quanto riguarda le relazioni sindacali e contrattazione collettiva l’intesa punta a rafforzare la contrattazione di secondo livello ( aziendale o territoriale ) prevedendo l’applicazione dei principi dell’ Accordo del 28 giugno nel rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, attraverso in particolare una chiara delega alla contrattazione decentrata delle materie e delle modalità che incidono positivamente sulla produttività quali gli istituti contrattuali che disciplinano la prestazione lavorativa,gli orari e l’organizzazione del lavoro. L’intesa stabilisce che i contratti di lavoro siano rinnovati entro le scadenze previste , in gran parte entro il 31.12.2012.
I contratti Collettivi nazionali con l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni verranno rinnovati per la parte economica entro i limiti previsti dai principi vigenti ( formulazione che si riferisce senza citarlo all’indicatore previsionale d’inflazione IPCA ), tenendo conto delle tendenze generali dell’economia, del mercato del lavoro, del raffronto competitivo internazionale degli andamenti specifici del settore.
I contratti collettivi nazionali possono decidere che una quota degli aumenti contrattuali sia destinata all’incremento del salario di produttività definito dalla contrattazione di secondo livello. Tuttavia qualora non vi fosse o laddove venisse meno la contrattazione di secondo livello tale quota resterebbe parte integrante dei trattamenti comuni a tutti lavoratori definiti dal CCNL.
3. Rappresentanza: piena applicazione dell’accordo del 28 giugno 2011 definendo entro il 31.12.2012 un regolamento sulla misurazione della rappresentanza, la disciplina delle Rsu, l’ effettività delle intese sottoscritte, il rispetto delle clausole di tregua sindacale, di prevenzione e risoluzione delle controversie collettive, eventuali meccanismi sanzionatori sulle organizzazioni inadempienti.
4. Partecipazione dei lavoratori: si richiede al Governo l’esame preventivo con le parti sociali dei decreti legislativi attuativi della delega sulla partecipazione dei lavoratori.
5. Rafforzamento della Formazione, in funzione di una maggiore occupabilità delle persone e incentivazione del welfare contrattuale.
6. Mercato del lavoro e misure di solidarietà intergenerazionale: si prevede di favorire la ricollocazione dei lavoratori cassaintegrati e disoccupati e il part-time per i lavoratori anziani , richiedendo adeguata copertura contributiva e ove possibile l’ assunzione in parallelo di giovani.
7. Contrattazione collettiva per la produttività: le parti richiedono che la contrattazione collettiva possa esercitarsi con maggiore autonomia anche su materie oggi regolate in via esclusiva dalla legge, quali l’equivalenza delle mansioni e l’integrazione delle competenze la ridefinizione dei sistemi di orari, la compatibilità dell’impiego delle nuove tecnologie con la tutela dei diritti dei lavoratori, auspicando una coerente evoluzione legislativa.


La Cisl da una valutazione positiva dell’Accordo in quanto:
preserva in modo sostanziale la funzione del contratto nazionale, in particolare ribadendo in modo esplicito nel testo l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni.
La dinamica delle retribuzioni dei contratti collettivi nazionali continua ad essere regolata entro i limiti fissati dai principi vigenti, cioè dall’IPCA.
Vengono introdotti riferimenti al contesto economico ed occupazionale, al raffronto competitivo internazionale e all’andamento del settore che saranno oggetto di esame congiunto nelle trattative contrattuali.
L’intesa dice esplicitamente che i contratti collettivi attualmente in discussione vanno conclusi entro le scadenze, in gran parte dei casi entro il 31.12.2012.
Con questo Accordo, quindi, non viene in alcun modo sminuito il ruolo del Contratto Nazionale e l’impegno assunto dalle parti datoriali per la conclusione dei contratti nazionali alle scadenze previste rappresenta un fatto importantissimo per tutelare i redditi di milioni di lavoratori.
rafforza consistentemente la contrattazione di secondo livello introducendo una nuova opportunità che i contratti nazionali possano definire che una quota degli aumenti sia destinata al salario di produttività negli accordi di secondo livello. Nel caso non vi fosse o dovesse venir meno la contrattazione di secondo livello tale quota resta parte integrante dei trattamenti definiti per i lavoratori dal contratto nazionale. L’obiettivo di questa misura è di rendere possibile la contrattazione di secondo livello per un numero sempre maggiore di lavoratori che in questo modo potranno avere un incremento dei salari anche per effetto della detassazione del 10%.
con l’Accordo intesa viene definitivamente acquisito lo stanziamento previsto nella legge di stabilità per la detassazione dei salari di produttività per il 2013 e 2014 e soprattutto il fatto che esso possa andare in vigore fin dal 1°gennaio 2013 , con un valore maggiore del 2012 ed evitando lunghi periodi scoperti come è avvenuto nel recente passato. L’Accordo permetterà altresì di porre con maggiore forza al Governo la necessità di recuperare le risorse,( 250 ml euro ) che inopitamente nel corso del dibattito parlamentare sono state sottratte allo stanziamento per la detassazione dei salari si produttività. in materia di rappresentanza dà piena applicazione a quanto stabilito nell’Accordo del 28 giugno prevedendo un arco di tempo brevissimo
(entri il 31.12.2012 ) per regolamentare la misurazione della rappresentanza stessa e tutti gli altri aspetti relativi ad Rsu , effettività ed esigibilità dei contratti, clausole di tregua, prevenzione e risoluzione delle controversie, eventuali sanzioni per le organizzazioni inadempienti. Quindi è del tutto fuori luogo parlare di reticenza nel dare attuazione all’intesa del 28 giugno , che al contrario da questo accordo viene ulteriormente valorizzata per arrivare finalmente a definire per via pattizia, e non per imposizione legislativa, le regole che tutti dovranno rispettare nelle relazioni sindacali.


Fraterni saluti.



Il Segretario generale
Raffaele Bonanni