02/03/2013
Teatro Lirico di Cagliari: ci sono i soldi ma non chi fa marciare la produzione.
ASSURDO !!!
AL TEATRO DI LIRICO DI CAGLIARI CI SONO I SOLDI DA SPENDERE MA NON CHI FA LA PROGRAMMAZIONE,

E' quanto emerso nel corso dell'assemblea, convocata dalla RSU del Teatro Lirico di Cagliari, svoltasi il 1 marzo.
I segretati nazionali presenti (per la FISTEL/CISL Maurizio Giustini) hanno evidenziato la stranezza della situazione vissuta dal Teatro di Cagliari. Mentre molte Fondazioni di altre città sono prive di risorse ed è alle porte una legge che prevede che, se gli enti locali non finanziano adeguatamente, i Teatri verranno declassati, quello di Cagliari, che vede Regione e Comune di Cagliari finanziare in modo superiore al F.U.S. (fondo unico per lo spettaccolo) è paralizzato dalla lunga querelle sulla nomina della sovrintendente. Ma ciò che è ancora più grave è che non esiste una struttura operativa in grado di far funzionare la macchina e non è stata predisposta nessuna programmazione dell'attività.
C'è il rischio, che i lavoratori vogliono scongiurare, che gli stipendi vengano pagati ma che il Teatro rimanga fermo.
Insomma uno stipendificio inaccettabile e rischioso.
Nel frattempo, il TAR esaminerà il ricorso relativo ala legittimità della nomina della Sovrintendente solo il 26 giugno !! E' alle porte una paralisi, che potrebbe essere esiziale per la vita della più grande Istituzione culturale della Sardegna.
Da qui la richiesta forte venuta da tutti i segretari nazionali che Ministero, Regione e Comune di Cagliari si attivino immediatamente per riportare alla normalità il Teatro di Cagliari. E' intervenuto anche il segretario della Cisl cagliaritana, Fabrizio Carta, che ha auspicato che la vertenza non rimanga chiusa all'interno del Teatro, ma diventi una questione di interesse più generale, con il coinvolgimento delle parti sociali e del sindacato confederale.
E' assurdo che il Sindaco di Cagliari che, sulle pagine dei giornali, assicura di aver salvato il Teatro, poi non contribuisce a rasserenare il clima aziendale e a far nominare la strutture che, al di là della questione sovrintentendente, metta in moto l'attività.
D'altronde, è inutile prorogare l'affidamento della biglietteria al box office, se non c'è una programmazione certa, che rilanci il Teatro e riporti il pubblico nelle sale.
E' una questione culturale, perché non si possono mettere in contrapposizione, come fatto da alcuni esponenti politici in campagna elettorale, le risorse versate al Teatro con altre (tipo ammortizzatori sociali o altro).
Le Segreterie nazionali hanno concluso assicurando il loro impegno per la soluzione di una vertenza importante.
nota a cura della Cisl di Cagliari.