06/03/2013
Governo: dalla Cisl un appello alla responsabilità.
GOVERNO
Bonanni: “Basta scontri. Tutte le forze politiche siano responsabili”

Il leader della Cisl esorta le forze politiche ad affrontare subito la grave crisi in cui versa il Paese ed i problemi dell'occupazione

Roma, 5 marzo 2013. "Spero che prevalga il senso di responsabilita' per allestire al piu' presto un governo nazionale ma anche un'azione piu' puntuale dei governi locali. Comuni e regioni hanno molti poteri e vanno amministrati diversamente.'. Così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, dai microfoni di 'Prima di tutto' su Radio 1 preoccupato dallo scenario post elettorale, esorta le forze politiche a mettersi in moto al più presto per affrontare la grave crisi in cui versa il paese, anche alla luce della grave crisi del nostro sistema industriale.
"I paesi vanno governati, basta battibecchi, le forze politiche sono chiamate ad amministrare il Paese e non certamente a partecipare ad una sorta di Palio di Siena, dove ogni contrada pensa di tagliare il traguardo da sola. E' davvero sconcertante - osserva. Mi pare che si stia smarrendo il senso di responsabilita' e della misura. Come se l'Italia vivesse di chiacchiere e non vivesse invece delle tante Bridgestone, delle tante aziende che abbiamo da Nord e Sud" sottolinea, facendo riferimento anche alla vicenda della Bridgestone "dove in Puglia viene rimesso in discussione il lavoro di un migliaio di persone".
"Siamo molto preoccupati, perché a nostro avviso il problema dipende non solo da fattori di riduzione legati al mercato che limita la produzione, ma anche al desiderio di disinvestire in Italia, nel Mezzogiorno in particolare. Quando i fattori di sviluppo non vengono gestiti, tra l'Italia e la Polonia, si sceglie la Polonia, tra l'Italia e la Slovenia, si sceglie la Slovenia".
"E per questo servono decisioni e interventi chiari, non discussioni generiche, ma interventi territorio per territorio. I nostri siti industriali sono in contesti territoriali trascurati da decenni e decenni. Le infrastrutture, l'energia, i servizi, la giustizia, le amministrazioni: tutti fattori che possono indurre le aziende ad andarsene".
La nostra ricchezza viene da li', e noi la stiamo perdendo, per incuria, non per discorsi di grande portata. Basta scontri e discussioni continue, dobbiamo tornare ad occuparci dei problemi del lavoro di cui nessuno si occupa. E' una situazione terrificante'' conclude Bonanni.