21/05/2013
IL 24 MAGGIO A CAGLIARI MANIFESTAZIONE UNITARIA PER RIVENDICARE ADEGUATI FINANZIAMENTI PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.
La crisi economica che la Sardegna sta attraversando diventa sempre più drammatica,
peggiorando la condizione di vita e di lavoro di migliaia di sardi.
Si riduce l'apparato produttivo, sono scarsi gli investimenti e cala la fiducia nelle possibilità
di ripresa della nostra economia.
Cresce la disoccupazione, soprattutto giovanile, peggiora la qualità dell'occupazione con
l'aumento del precariato e del lavoro atipico.
Si allarga il confine della povertà e del disagio sociale per migliaia di famiglie e di anziani.
Interi territori rischiano la desertificazione e molti settori produttivi la cancellazione, tanto
che la stessa coesione sociale è in pericolo.
Riprende vigore l'emigrazione.
Aumentano in numero esponenziale i cassintegrati e per il 2013 si prevede che circa 30
mila lavoratori e lavoratrici chiederanno la cassa integrazione in deroga.
Le risorse a disposizione sono già finite e il rifinanziamento previsto dal Governo si
prospetta del tutto inadeguato a dare il dovuto sostegno al reddito per migliaia di persone.
La situazione economica e sociale, caratterizzata ormai da una vera emergenza, richiede
di porre al centro dell'agenda politica regionale e nazionale il tema del lavoro.
Ma l'attività di Governo regionale e nazionale mostrano una distrazione ed una
inadeguatezza in proposito.
Il Governo nazionale non trova le risorse necessarie anzi, penalizza la Sardegna persino
nelle richieste di fondi per la CIG in deroga, erogando finanziamenti in piccole tranche del
tutto insufficienti, e non sostiene politiche adeguate per il lavoro nei suoi diversi aspetti.
Il Governo regionale discute con ritardo la finanziaria e si è mostrato finora incapace di un
progetto di sviluppo per garantire un futuro, né sa emanare provvedimenti urgenti per
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dare risposte alle emergenze sociali.
A fine legislatura manca un piano del lavoro degno di questo nome e le strategiche
riforme per mercato del lavoro, formazione professionale e servizi per l'impiego, giacciono
in Consiglio tra polemiche e rinvii.
Centinaia di operatori dei servizi del lavoro e della formazione vivono il dramma della
cassa integrazione o della disoccupazione da anni in attesa di una soluzione, mentre i
cassintegrati sardi non trovano percorsi di riqualificazione né di reimpiego, sono assenti o
inadeguate le politiche attive del lavoro e i servizi sono in stato di precarietà, senza la
dovuta azione di programmazione e verifica.
E’ necessario invertire la rotta del declino economico e rispondere all'emergenza del
lavoro e dell'equità sociale.
Cgil Cisl Uil il 24 Maggio manifesteranno unitariamente a Cagliari, con i lavoratori espulsi
dal sistema produttivo, in cassa integrazione ed in mobilità, i precari ed i disoccupati,
affinché il tema del lavoro in tutti i suoi aspetti torni al centro del programma politico e delle
scelte economiche dei Governi nazionale e regionale, per avviare una nuova fase di
programmazione e di riforme, per dare risposte immediate di sostegno al reddito a quanti
hanno perso il lavoro.
Chiediamo al Governo nazionale:
 il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, trasferendo alla Sardegna le
risorse dovute;
 un efficace piano del lavoro.
Chiediamo al Governo regionale:
 lo stanziamento in Finanziaria regionale di risorse sufficienti alla copertura totale
delle richieste di CIG in deroga affinché nessuno dei cassintegrati sardi resti senza
un introito;
 la costituzione di una task-force presso l'Assessorato del Lavoro per il superamento
di ritardi e rinvii nelle procedure di emanazione delle determine, in modo da
velocizzare i tempi di erogazione dei sussidi;
 la ridiscussione dell'Accordo Quadro regionale che non potrà vedere per il 2013
l'esclusione dei lavoratori a seconda del settore produttivo, come avviene per gli
agricoli, o dell'anzianità di permanenza nelle liste;
 un Piano del Lavoro sufficientemente finanziato, che preveda serie ed efficaci
politiche attive del lavoro, volte alla riqualificazione e al reimpiego di lavoratori e
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lavoratrici precari o espulsi dal sistema produttivo;
 la riforma dei servizi per l'impiego e la formazione professionale, settori strategici
per il mercato del lavoro e per la creazione di dinamiche virtuose di attività di
reimpiego o autoimpiego. La contestuale ricollocazione al lavoro delle centinaia di
lavoratori dei due settori, ora collocati in CIG in deroga o disoccupati senza reddito
oppure in condizione di totale precarietà;
 il rilancio di politiche a sostegno delle attività produttive che investendo in
innovazione e ricerca salvaguardino l'occupazione, ne producano di nuova anche
reimpiegando i cassintegrati.
 il provvedimento sull’Irap dovrebbe prevedere un’adeguata selettività
dell’abbattimento dell’imposta finalizzato a comparti utili alla ripresa della crescita
regionale, primi fra tutti quelli destinati alla produzione di beni. Sarebbe importante
finalizzare lo stesso provvedimento al recupero dei cassaintegrati in percorsi di
reimpiego, almeno per il periodo di reitero dello stesso provvedimento.
 strumenti di contrasto alla povertà ed al disagio sociale per arginare la
disgregazione sociale che colpisce interi territori e migliaia di famiglie.
Queste sono scelte che innanzitutto il Governo della Sardegna e contestualmente quello
nazionale devono operare come vere priorità, per far ripartire la crescita ed il lavoro,
superando le inadempienze, gli errori e l'assenza di programmazione politica e di visione
strategica , che ha contraddistinto le Autorità in Sardegna e a Roma.
Nel denunciare la situazione di disastro economico e sociale, chiediamo alle forze
politiche sarde ed al Governo in carica soluzioni e cambiamenti per riportare al centro i
temi più veri e sentiti dai sardi lavoratori e pensionati: il lavoro che non c'è o che rischia di
scomparire, o che è precario, la insufficienza delle coperture al reddito ed al disagio
sociale, la inefficienza dei servizi pubblici per il lavoro e la formazione, lo sgretolamento
del nostro sistema produttivo e della nostra solidarietà sociale.
Rivendichiamo le risorse necessarie a coprire il fabbisogno degli ammortizzatori sociali per
tutto il 2013.
La Giunta Regionale avvii le azioni appropriate nei confronti del Governo per garantire le
risorse alla Sardegna.
La Giunta ed il Consiglio stanzino subito, nelle more del finanziamento statale, le risorse
per gli ammortizzatori sociali in deroga tali da garantire sostegno al reddito e dignità di
cittadinanza alle migliaia di lavoratori e lavoratrici in grande sofferenza sociale.