Forse non tutti sanno che a Cagliari opera uno dei più grandi call center assicurativi, quello del Gruppo Zurigo Assicurazioni, che in pratica gestisce, da Cagliari, con il marchio di “Zurich Connect”, tutto il suo business delle polizze telefoniche.
Il Call Center è di proprietà di Nuova Karel srl, una società del Gruppo Xerox creata a hoc per rilevare Innovaconsulting, la società attraverso la quale la Zurigo aveva esternalizzato il suo ramo d’azienda delle polizze telematiche.
I Lavoratori del call center cagliaritano sono ora in agitazione dopo gli ultimi provvedimenti adottati dall’azienda ed hanno effettuato oggi una prima giornata di sciopero. La nuova Proprietà ha infatti deciso, in maniera del tutto unilaterale, di non rispettare gli impegni assunti in sede di acquisizione societaria circa il mantenimento dei livelli occupazionali e le condizioni contrattuali applicate ai dipendenti.
A tal proposito Michele Mannu, segretario generale della Fiba/Cisl territoriale di Cagliari, esprime le fortissime preoccupazioni delle organizzazioni sindacali per il rischio – evidenziato anche da questa situazione - che si approfitti dell’attuale scenario di crisi finanziaria per “sistemare alcune partite scomode che nulla hanno a che vedere con la crisi dei mercati”: “I Call center rappresentano oggi forse l’anello più debole del mercato del lavoro. Forse per questo i loro amministratori ritengono di godere di una qualche forma di esonero dal rispetto di leggi e contratti. In realtà le norme a tutela di questi lavoratori sono praticamente le stesse che si applicano in tutti gli altri casi. E, stante la situazione di debolezza oggettiva, è ancora più importante, per noi, farle rispettare”
Una politica aziendale incomprensibile se è vero che da un lato si stanno riducendo gli organici e dall’altro si stanno assumendo lavoratori interinali e chiedendo all’inverosimile prestazioni straordinarie ai “superstiti”.
Opinione del Sindacato è che dietro le paventate fuoriuscite di lavoratori, si nasconda solo un tentativo di sostituire gli attuali addetti, che hanno ormai maturato una pluriennale esperienza in capo assicurativo con il contratto ANIA, con nuovi addetti da assumere con il più economico contratto delle telecomunicazioni.
Tutto questo a scapito ovviamente della professionalità e della qualità del servizio ma non solo: “si tratterebbe del primo caso in Italia di una compagnia che vende e gestisce polizze al di fuori dell’area contrattuale assicurativa, col rischio di innescare, proprio qui da Cagliari, un pericoloso effetto domino in tutte le altre compagnie. E questo, ovviamente, non lo possiamo assolutamente consentire”.
Nel Call center cagliaritano operavano quasi duecento ragazzi, molti dei quali pendolari, con contratti da quattro a sei ore, distribuiti in vari turni dal lunedì al sabato. Attualmente ne sono rimasti circa centocinquanta, nonostante il carico di lavoro non sia minimamente diminuito. Da qui le assunzioni d lavoratori interinali, l’aumento degli straordinari e il trasferimento di una parte delle lavorazioni su un altro call center, a Padova, che in teoria dovrebbe svolgere solo funzione di “disaster recovery”.
Michele Mannu
Segretario Generale Fiba Cisl Cagliari
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