06/08/2013
La crisi non va in vacanza, Bonanni: "Ottimismo non basta. A settembre occorre patto sociale per interventi straordinari su tasse e lavoro"
Aziende che chiudono i battenti, che delocalizzano, che annunciano ristrutturazioni, tagli, prepensionamenti, esodi incentivati e non. Lavoratori lasciati a casa, in cassa integrazione a zero ore, in mobilità, senza stipendio o appesi alla proroga degli ammortizzatori. In deroga. Così si presenta il Paese che non va in vacanza.
Per il Segretario generale della Cisl "E' ancora presto per parlare di ripresa economica nei prossimi mesi. Ci vuole una terapia fiscale choc per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e la ripresa dei consumi da parte delle famiglie"
"L'ottimismo fa bene al nostro Paese ma purtroppo non basta. A settembre occorre una grande patto tra il Governo e le parti sociali per concordare gli interventi straordinari per creare nuovi posti di lavoro, far ripartire i consumi delle famiglie, sbloccare un volta per tutte i fattori starati che ostacolano lo sviluppo del paese". Lo sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
"E' ancora presto per parlare di ripresa economica nei prossimi mesi, come dimostrano purtroppo anche i dati negativi sul Pil diffusi oggi dall'Istat. Tuttavia non bisogna sprecare qualche timido segnale positivo dopo tanti mesi nei quali ha prevalso solo il pessimismo. Per questo non bisogna perdere tempo o aspettare che ci pensi solo il mercato. Occorre che il Governo Letta abbia più coraggio nell'affrontare i nodi irrisolti della nostra economia e del nostro assetto istituzionale e amministrativo. Ci vuole una terapia fiscale choc per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e la ripresa dei consumi da parte delle famiglie. A settembre noi siamo pronti come sindacato a concordare con il Governo una serie di provvedimenti straordinari per dimezzare le tasse sul lavoro dipendente, sui pensionati e sulle imprese che assumono giovani disoccupati. Siamo pronti ad indicare al Governo dove e come tagliare la spesa pubblica improduttiva e riformare la macchina amministrativa del nostro paese. Questa è la svolta che il paese attende da anni. Tutto il resto sono chiacchiere".