21/12/2013
E’ mancato il nostro caro amico Agrippino Cossu, uomo di grande saggezza e spessore morale.
Nella mattinata di oggi è mancato Agrippino Cossu, un amico e dirigente della Cisl che ricoprì l’incarico di Segretario Generale nella prima UST ( Unione Sindacale Territoriale) Cisl di Cagliari, dal 1981.
Un uomo di grande integrità morale, sempre pronto a dare un consiglio mettendo la sua esperienza al servizio degli altri, di questi tempi si sarebbe potuto definire “ un uomo del dialogo sociale”
Ho conosciuto Agrippino solo alla fine della sua carriera sindacale, di lui rimarrà il ricordo di una bella persona con grandi ideali.
Custodirò con affetto le sue parole di incoraggiamento e sostegno quando nel 2005, dopo tanti anni nella categoria dei Chimici, mi fu proposto di entrare nella Segreteria della UST di Cagliari, guidata da Fabrizio Carta.
Ed è proprio Fabrizio Carta che dedica un ricordo tratteggiando brevemente le sue virtù e le caratteristiche che ne facevano un uomo di grande livello umano e sindacale, ci uniamo al caro ricordo di Agrippino.
Ai famigliari vanno le nostre più sentite e sincere condoglianze.
Mimmo Contu
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Il ricordo di un caro amico.

Una bruttissima notizia mi è arrivata nel primo pomeriggio del 21 dicembre. Il nostro caro Agrippino Cossu è scomparso improvvisamente, senza che niente potesse far prevedere un evento simile. Un grande dolore per tutti quelli che hanno lavorato con lui.

Ho conosciuto Agrippino, sul finire degli anni settanta, come segretario della Cisl degli edili e poi, dal 1981 come segretario generale della Cisl di Cagliari: fu il primo segretario generale della Unione sindacale territoriale di Cagliari, nata a seguito del decentramento organizzativo della Cisl che, con il progetto ’80, fece nascere, in Sardegna, nove unioni sindacali territoriali, al posto delle unioni provinciali.

Un uomo che proprio per le qualità di mediatore, per la pazienza nell’argomentare, e per la saggezza e discrezione, diventò segretario generale, con il consenso di tutta l’organizzazione cagliaritana, terminando il suo impegno, dopo aver completato i tre mandati consecutivi, previsti dallo Statuto.

Ha continuato poi ad impegnarsi nella CISL, in particolare nel SICET e come componente del collegio dei probiviri, a vari livelli.

Agrippino non era persona da grandi proclami, ma aveva il piglio di chi procede con metodo e determinazione e riesce a raggiungere i suoi obiettivi.

Sicuramente, questo suo modo d’agire era influenzato dalla provenienza dal settore degli edili, fatto di persone semplici e di grande cuore e concretezza.

Era solito arrivare molto presto in Via Ancona 11, nel suo ufficio del secondo piano (lo stesso che ho avuto l’onore di occupare anche io) e lì, verso le tre del pomeriggio, riceveva quanti avessero bisogno di un consiglio, di un incitamento, di un incoraggiamento.

Lo faceva con grande capacità di ascolto ed attenzione, cosa che non avviene spesso. A volte, noi sindacalisti pensiamo di essere indispensabili e non riusciamo a dedicarci all’ascolto degli altri, con la scusa dei nostri molteplici impegni.

Anche a me, quando ero il segretario dei bancari, capitava spessissimo di passare ore nel suo ufficio a confrontarmi sui problemi, a cercare soluzioni. Lui riusciva ad infondere sicurezza: penso di aver tratto grande frutto, per la mia successiva esperienza sindacale, proprio da queste “ripetizioni private”.

Di Agrippino ricordo tanti momenti.

In occasione delle riunioni di esecutivo, dopo la sua relazione – sempre molto articolata – era solito mettere davanti a sé l’orologio e cronometrare gli interventi che ascoltava – peraltro - con grande attenzione, prendendo appunti e replicando, alla fine, con puntualità.

Alle riunioni regionali, non mancava mai il suo intervento arguto e ricco di spunti anche, costruttivamente, critici.

Un sindacalista venuto dalla base, semplice e ricco di spirito unitario, all’interno dell’organizzazione e con gli altri sindacati, autonomo dai datori di lavoro e dalla politica e sempre deciso a sostenere Cagliari ed il suo territorio, non per inutile orgoglio, ma nella convinzione che la valorizzazione del capoluogo e la sua integrazione con l’hinterland e l’intera Sardegna, fosse un valore aggiunto per tutta l’Isola.

Fu un grande fautore, già da allora, della creazione dell’area metropolitana di Cagliari. In questa direzione, non si contano gli interventi, l’organizzazione di convegni, gli approfondimenti tematici, anche con tecnici ed esperti. Una posizione moderna e anticipatrice dei tempi, anche se, a distanza di trent’anni purtroppo essa non si è realizzata.

Si impegnò moltissimo anche nella costruzione di una Cisl moderna e nella creazione di nuovi servizi. Ebbe l’intuizione di dare un forte impulso al SICET (Con Giannino Isu ed altri), e all’ADICONSUM ( con Oriana Putzolu), associazioni che Agrippino sosteneva, con grande convinzione, come UST, ma anche coinvolgendo le categorie.

Con il suo pragmatismo, inventò, anche qui antesignano, le Convenzioni tra le unioni sindacali territoriali e queste associazioni, in modo da evitare la doppia tessera e assicurare una migliore assistenza agli iscritti.

Agrippino ha poi lasciato la sua carica sindacale nel congresso del 1993, in coincidenza con la fine dei mandati. Ma anche, durante quel congresso, ha saputo lasciare uno splendido ricordo, delineando, nelle sue conclusioni, una traccia da seguire per i suoi successori.

Negli anni seguenti, mi è capitato spesso di parlargli, di chiedergli consigli e pareri e sempre, con modestia, ma con grande intelligenza e disponibilità, era pronto a rispondere. Un gran signore !!!

Se la Cisl è tuttora un’organizzazione viva e vitale, lo dobbiamo certamente all’impegno ed alla generosità di uomini come lui.

Grazie Agrippino, anche a nome dei tanti lavoratori e delle tante lavoratrici a cui ha cercato, con onestà e serietà di dare risposte concrete.

Fabrizio Carta

Cagliari 21/12/2013