31/12/2013
Ammortizzatori sociali in deroga, protesta dei sindacati, dopo l’incontro con la regione arrivano le prime risposte.
Ieri i segretari regionali Oriana Putzolu e Giovanni Matta (Cisl), Marinora Di Biase (Cgil )Terenzio Calledda (Uil), hanno denunciato la situazione di emergenza all'assessore del Lavoro chiedendo un intervento immediato per sbloccare i pagamenti che dovevano essere previsti prima delle festività di Natale. Dopo un confronto di diverse ore è arrivata la proposta, da parte dell'assessore, che verrà portata in Consiglio nei primi giorni del nuovo anno.
Quindi, il 3 Gennaio p.v. il consiglio regionale, come richiesto dalle OO.SS. Confederali lo scorso 4 Dicembre durante una riunione con il Presidente del Consiglio Regionale e i capi gruppo, verrà approvata una modifica della legge precedentemente approvata che, evidentemente, ha determinato i ritardi che dovrebbe ( il condizionale è d’obbligo) liberare i 30 milioni destinati agli ammortizzatori sociali in deroga, traducendoli in sussidio straordinario.
Si tratta di apportare una correzione alla legge 34 del 6 Dicembre u.s.
Oltre a questo, nel corso della riunione si è parlato della necessità di garantire continuità ai lavoratori in utilizzo negli enti locali e dei lavoratori della formazione professionale (legge 47) per i quali Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto stabilità.
Per quanto concerne i lavoratori che beneficiano di ammortizzatori in deroga, inseriti nei progetti di reimpiego, l'assessore si è impegnato attraverso una delibera di Giunta, arrivata oggi.
UNA lettera è già partita dall’Assessorato del LAVORO all’indirizzo delle amministrazioni pubbliche che si avvalgono di lavoratori 'in ammortizzatori sociali' .
Pertanto le amministrazioni possono far proseguire i servizi attualmente svolti, senza soluzione di continuità, per almeno 6 mesi, quindi fino al 30giugno 2014". Lo comunica l’assessore regionale del Lavoro, Mariano Contu. "Tale attività - ha precisato l'esponente dell'esecutivo - dovrà proseguire nel rispetto degli accordi sottoscritti con l’assessorato regionale del Lavoro, e delle eventuali modifiche che saranno apportate dalla normativa nazionale”.